La classifica degli ultimi quattro turni recita: Messina e Melfi 2, Akragas e Lupa Castelli Romani 0; tutte le altre squadre hanno fatto più punti. Se poi si guarda il computo dei gol fatti, sempre nelle ultime quattro partite, anche Melfi e Lupa Castelli Romani hanno fatto meglio dell’Akragas (un solo gol) e del Messina (a secco da 375 minuti).
Basta questo per presentare Messina – Akragas, due squadre che stanno vivendo una mini crisi dopo un avvio sprint. Per gli agrigentini, in realtà, la crisi è più che mini, visto che anche nelle tre partite precedenti sono arrivati solo due punti. Eppure il ruolino in trasferta resta buono, migliore rispetto al rendimento interno. 9 dei 15 punti fin qui accumulati sono arrivati fuori casa; solo Casertana, Lecce e Catania ne hanno fatti di più (11).
Per entrambe le squadre il punto debole è l’attacco: il peggiore, quello dell’Akragas, insieme a Matera e Lupa Castelli Romani, con sole 9 reti all’attivo; il Messina ne conta appena una in più. Diametralmente opposti, invece, i numeri in difesa: il Messina ha perso il primato a causa delle due reti subite a Lecce (adesso i gol al passivo sono 8 rispetto ai 7 del Cosenza), mentre l’Akragas ha subìto ben 19 reti (13 delle quali in casa), meglio solo del fanalino di coda Lupa Castelli Romani.
La sfida sarà una battaglia perché il Messina vuole tornare al gol e alla vittoria, l’Akragas non vorrà certo inanellare la quinta sconfitta consecutiva. Di Napoli dovrà fare a meno degli squalificati Baccolo e Giorgione ma recupera gli infortunati di lungo corso Tavares e Gustavo, che potrebbero subentrare nella ripresa. Il brasiliano ha anche qualche chance di partire titolare davanti, dove si gioca uno dei tre posti insieme a Cocuzza, Barraco e Leonetti. Sfavoriti Padulano e Salvemini. A centrocampo, oltre al riconfermato Fornito, ci sarà posto per Zanini mentre l’altra maglia se la contendono Biondo e Bramati, le cui condizioni, però, sono ancora da valutare. La difesa, invece, sarà la stessa delle ultime partite, con Berardi in porta, Martinelli a destra, De Vito a sinistra, Parisi e Burzigotti al centro.
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(Marco Ipsale)