MESSINA – Emergenza abitativa. Il Comune di Messina si appresta ad acquistare 160 alloggi per l’edilizia residenziale pubblica. 32 nuove case sono previste invece grazie all’acquisto dell’ex caserma “Sabato”.
Si tratta di un acquisto utile, anche se non sufficiente, per invertire la rotta in una città in affanno sul piano degli sfratti e del problema casa. E proprio stamattina, a Palazzo Zanca, l’amministrazione comunale ha presentato le nuove risorse ottenute dal Comune nell’ambito del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare. In primo piano l’utilizzo e la distribuzione dei fondi Pinqua per contrastare il disagio sociale abitativo e per le politiche di risanamento.
Il presidente di Patrimonio Messina Spa, Maurizio Cacace, prevede pure, finalmente, il completamento del censimento degli immobili comunali. L’avvocato aveva spiegato a dicembre: “Gli immobili Erp sono stati divisi in quindici lotti. Ogni lotto è stato assegnato a un diverso professionista per procedere all’aggiornamento dei dati. Allo stato attuale otto lotti sono stati ultimati, con una mappatura di circa 800 immobili, e le attività dirette al completamento degli altri sette lotti sono in fase di ultimazione. Entro metà marzo completeremo tutti i 1.300 alloggi”.
Lo stesso presidente di Patrimonio Messina Spa, lo scorso giugno, aveva spiegato le ragioni delle lungaggini nel completamento del censimento: “Il ritardo nella predisposizione delle schede dipende dalle difficoltà di esecuzione dei sopralluoghi per irreperibilità di alcuni inquilini – circa un terzo dell’intero – e pertanto, per gli elaborati già consegnati, si è provveduto a inviare una comunicazione agli assegnatari assenti. Una comunicazione diretta a richiedere una fattiva collaborazione per un imminente sopralluogo”.
Il problema casa investe “mille nuclei familiari e con almeno ventimila alloggi sfitti”, sottolinea l’Unione inquilini. Mette in evidenza il sindacalista Ivan Calì: “Gli alloggi sfitti potrebbero essere comprati dal Comune e dati a canone sociale, magari dialogando con Iacp e commissario straordinario per il risanamento. Riteniamo che i protocolli d’intesa potrebbero risolvere il problema. Finita l’erogazione di fondi per morosità incolpevole e dei fondi affitti, che hanno aiutato tante famiglie in momenti di crisi economica, la situazione sociale è esplosiva e va affrontata con efficacia”.
Dichiara a sua volta Antonio Currò, segretario dell’Unione inquilini: “Il Comune manca di una strategia nell’affrontare questo tsunami sociale: gli sfratti e gli sgomberi aumentano in un terreno nel quale si è carenti di politiche abitative. Tutto ciò va invece trattato alla stregua degli altri servizi per i cittadini, come elemento essenziale. Da tempo il sindaco ci deve dare risposte sugli abitanti di via Padova e su quelli delle cosiddette case fantasma a Zafferia. Non bastano gli interventi che ha fatto in alcuni casi. Servono un’azione costante e un progetto”.