Chiuso dal 1995, il Teatro in Fiera cade a pezzi

In passato “tempio” di spettacoli di autore e musical e palcoscenico per artisti di grande fama, quel che resta oggi del Teatro in Fiera è solo desolazione ed abbandono. L’ “irruzione” di sabato pomeriggio da parte dei partecipanti al corteo anti-fascista ha portato alla luce una realtà altrimenti destinata a restare sepolta, non solo dalla polvere ma anche delle macerie che avvolgono l’interno della struttura di viale della Libertà. Una parte del soffitto è letteralmente crollata, la sala dedicata al pubblico sembra essere sopravvissuta ad un bombardamento, nei camerini si respira ancora aria, stantia, di arte vera, diventata, dal 1995, solo uno sbiadito ricordo. In queste ore, sui social network è un continuo susseguirsi di foto e commenti, perché dopo aver “alzato il sipario” ed accesso i riflettori su quello scempio, adesso bisogna reagire e domandarsi perché si è deciso di lasciare morire un pezzo di storia della nostra città, nonostante esista un progetto di riqualificazione per il Teatro in Fiera, rimasto però nei cassetti dell’Autorità portuale.

Per discutere sul futuro della struttura, gli “occupanti” hanno convocato «una grande Assemblea cittadina alla quale sono invitati tutti i giornalisti, le istituzioni le forze politiche e associative che hanno a cuore il futuro della città e la riqualificazione dei beni comuni. La discussione -continua il comunicato stampa – verterà nello specifico sulla riqualificazione dell'area della Fiera, che recentemente è stata oggetto di una riunione tra l'autorità portuale e alcuni imprenditori della città come Franza e Blandina, scavalcando la collettività con l'intento di cedere ai privati quest'area importantissima per lo sviluppo della città».

E c’è già chi, dalle pagine di Facebook, lancia le prime idee di rilancio. L’attivista Marco Letizia propone «un appalto popolare che impegni le forze interessate al recupero di questo spazio e alla sua riqualificazione artistica. Le modalità – scrive – con le quali si potrebbe pensare di lanciare una proposta credibile sono le seguenti: il teatro rimane a disposizione della collettività che, in prima istanza, lo ha riaperto. Si lancia un concorso di idee che, gratuitamente, dovranno cooperare per la messa in atto di un piano di riqualificazione. Il tutto a titolo gratuito e volontario, attraverso la messa a disposizione di energie e tempo dei molti e delle molte potenziali interessati/e al recupero del teatro, e attraverso una raccolta fondi da realizzarsi nel minor tempo possibile. Il piano di riqualificazione dovrà essere redatto da professionisti che si metteranno a disposizione del movimento e quindi della città».

Oggi pomeriggio, il Teatro in Fiera riaprirà i battenti: sul palco non ci saranno artisti né attori ma i cittadini e le loro proposte per tornare a far rivivere quel pezzo di storia, calpestato prima e dimenticato poi per 17 lunghissimi anni. (Danila La Torre)