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200 fragili fuori dalle baracche. Come si rendono inagibili le case sgomberate FOTO

MESSINA – Nell’ultimo anno sono state censite 200 persone fragili all’interno delle baraccopoli. Si sta ancora lavorando per portarle fuori da quelle case fatiscenti e con loro tutto il nucleo familiare. Un’operazione soprannominata “Meno duecento”, che sta dando dignità e una nuova casa a chi soffre di gravi malattie o disabilità. Le case lasciate da queste famiglie però sono ancora in piedi e in attesa che vengano demolite è necessario renderle inagibili per evitare che qualcuno le occupi abusivamente.

Evitare nuove occupazioni e formazione di discariche

Proseguono, infatti, gli interventi di sigillatura delle baracche da parte dell’ufficio commissariale per il risanamento delle baraccopoli di Messina. L’obiettivo è evitare l’accesso alle vecchie casette rimaste vuote dopo l’assegnazione dell’alloggio. Così si evita da una parte una nuova occupazione abusiva ma anche che le baracche diventino delle discariche.

Murate porte e finestre

Queste operazioni prevedono la muratura di porte e finestre, nonché la demolizione dei servizi igienici e di elementi strutturali per rendere inabitabile l’abitazione. Man mano che procedono le assegnazioni a nuclei familiari con soggetti disabili o con gravi patologie si provvede a rendere inoccupabile la singola baracca attraverso interventi di muratura e sigillatura.