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222 milioni per 30 progetti. Dai fondi Pon Metro la nuova Messina ELENCO

MESSINA – Messina si prepara a ricevere 222 milioni di euro con cui potrà attuare ben 30 progetti di varia natura che cambieranno il volto alla città. Non solo mobilità e cantieri, ma anche cultura, turismo, aiuti alle imprese e, come spiega il sindaco Federico Basile, la lotta alla fuga dei giovani. Al fianco del primo cittadino ci sono tutti gli assessori e il direttore generale Salvo Puccio. Non c’è, per motivi personali, l’assessora Carlotta Previti.

Basile: “Fare restare i giovani in città”

Apre Basile: “I 222 milioni erano stati già annunciati e ora iniziamo una nuova fase di programmazione. Si è voluto dare seguito e continuità con opere pubbliche, efficientamento energetico, con il progetto iHub, ma con un occhio a imprenditoria e turismo, oltre che ai giovani. Questi 222 milioni aprono un’altra programmazione con altri 100 milioni con scadenza al 30 giugno. Sono misure che vogliono aggregare le forze cittadine e puntare a far rimanere i giovani in città e fare impresa. Ma anche far venire i turisti. Un progetto come la casa di Antonello punta sia al turismo sia alla cultura cittadina. Ma dobbiamo essere bravi a capire che siamo partiti da 0 per arrivare a 100″.

Basile parla poi dell’atteggiamento dei cittadini: “Ci sono azioni da mettere in campo che ci chiede la città. I cantieri sono e saranno tanti, ci saranno disagi, ma è qualcosa che stiamo facendo per il futuro, fa parte di questo processo di cambiamento”.

Puccio: “Fondi disponibili ai primi di marzo, ma noi già al lavoro”

Parla poi il direttore generale Salvo Puccio: “Quando abbiamo la possibilità di programmare fondi extra bilancio si mette sul tavolo la lista delle necessità. Non solo infrastrutture ma anche servizi e il Pon ne ha una grossa fetta. Abbiamo, in questo momento, un accavallarsi di fonti di finanziamento mai vista. Non dimentichiamoci che abbiamo ottenuto altri 132 milioni per i piani integrati del Pnrr”. Puccio parla di giovani, digitalizzazione, aiuto alle imprese e mobilità. Ma anche di “problemi di tutti i giorni, come la difesa del suolo”.

“Questi 222 milioni – prosegue – saranno pronti dalla firma probabilmente ai primi di marzo. Oggi lo presentiamo ma da qualche giorno ci stiamo lavorando, per noi è attuativo e abbiamo già riunioni fissate”.

Mondello cita le rampe di Giostra

Il vicesindaco Salvatore Mondello è il primo tra gli assessori a prendere la parola: “Discutere della singola opera non è utile ma bisogna guardare al quadro complessivo. L’esempio lampante è che se non avessimo avuto un’idea di mobilità dal 2018 non saremmo arrivati al Pgtu o al piano di mobilità sostenibile. E bisogna sempre pensare che l’Europa ci sta dicendo cose precise: non si possono raggiungere certi step se non hai pums, Pgtu, determinate aree pedonali, bisogna farsi trovare pronti per non subire le idee ma governarle. Per questo noi parliamo sempre di programmazione. Andando ai progetti ve ne cito uno di mobilità, i fondi per le rampe di Giostra. Un ragionamento che guarda al futuro di Messina con uno sguardo al Ponte sullo Stretto. Ma senza una reale accoglienza della grande opera, l’opera stessa non ha senso. La nostra visione ha avuto inizio nel 2018 e continua, supportata dai denari”.

Casa di Antonello e Famedio

Prosegue Enzo Caruso, assessore a Cultura e Turismo, che si focalizza sui 3 milioni e 200 mila euro per la “Casa di Antonello, che diventi un punto di riferimento nel Mediterraneo e in Europa. Così entreremo in contatto con tutte le strutture europee legate all’artista. Mentre la seconda proposta è il restauro del Famedio del Gran Camposanto. Finalmente puntiamo sulla riqualificazione di un luogo importantissimo di quello che è il terzo cimitero d’Italia. E infine la galleria nel Palazzo della Cultura in cui attirare opere artistiche”.

Aiuti alle imprese e ai giovani

Prende la parola Liana Cannata, assessore alle Politiche giovanili: “Abbiamo pensato a piattaforme con cui aiutare microimprese, soprattutto sui prodotti alimentari per aiutare la filiera messinese, facendo da vetrina e salvaguardando i prodotti cittadini. Vuole essere uno sportello virtuale e fisico con cui aiutare sia le imprese sia i giovani inoccupati o disoccupati. E sempre ai giovani si dedicherà anche uno spazio in cui dare informazioni riguardo i bandi di cui possono essere destinatari. Parliamo poi di una foresteria in cui ospitare studenti e lavoratori fuorisede”. Sulla foresteria si pensa all’area di Gazzi “anche pensando ai progetti di rigenerazione urbana, in spazi che diventeranno centrali”.

La carrellata di progetti prosegue con Caminiti, che parla di “20 milioni che si aggiungono ai 6 milioni per gli edifici scolastici destinati alla riqualificazione energetica. Ma anche 10 milioni per il dissesto idrogeologico, 5 per Maregrosso e 3 milioni e mezzo per i torrenti”.

Conclude Cicala, parlando di digitalizzazione: “L’obiettivo è eliminare la carta digitalizzando tutti gli archivi. Dai cimiteri all’urbanistica, tutto sarà fruibile ai cittadini. Lo stesso sarà per i servizi, con interattività anche nella presentazione delle istanze con firma digitale. Poi ci sarà una banca dati unificata, così da usare un’iscrizione per ogni società partecipata e ogni ufficio del comune”.

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