Cinquatasette beni recuperati e trentacinque aperti al pubblico. Sono i numeri del Fai – Fondo ambiente Italiano – che dal 1975 si prende cura di boschi, parchi, giardini, coste, castelli e dimore storiche. Quest’anno il Fai si prepara a festeggiare la 25ª edizione delle Giornate di Primavera.
La manifestazione, che si svolgerà sabato 25 e domenica 26 marzo, è stata illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa al Forte San Salvatore. «A Messina, i siti aperti al pubblico saranno la Lanterna del Montorsoli, i suoi Bastioni e il Bacino di Carenaggio dell’Arsenale», spiega con una punta di orgoglio, Giulia Miloro, Presidente regionale e capo delegazione Fai per Messina e Provincia. Venticinque anni di successo sono un bel traguardo. Anni in cui sono stati coinvolti non solo beni culturali ma soprattutto persone. Infatti – continua Miloro – «i protagonisti delle giornate di primavera, oltre ai siti, sono gli apprendisti ciceroni. Grazie alla partecipazione di diverse scuole cittadine, saranno gli studenti a diventare i primi conoscitori del nostro patrimonio».
I piccoli ciceroni, come nelle scorse edizioni, saranno guide turistiche per due giorni e allo stesso tempo impareranno ad apprezzare e custodire la loro storia. È questa, in fondo, la prima attività di tutela nei confronti dei beni culturali: la conservazione della memoria e la sua trasmissione alle nuove generazioni perché la rispettino e la valorizzino.
«Noi siamo tutti volontari – chiarisce la capo delegazione Fai – e quello che facciamo è frutto della nostra passione. Queste giornate sono importanti anche perché ci danno la possibilità di raccogliere quei fondi essenziali per il perseguimento del nostro scopo sociale. Quest’anno per la prima volta, oltre alla lanterna, sarranno visitabili i bastioni e il bacino di carenaggio dell’Arsenale. Si tratta di due siti difficilmente accessibili, trovandosi all’interno di una base militare.»
«Le Giornate Fai di primavera sono ormai un appuntamento attesissimo – dice Miloro – e negli anni abbiamo ottenuto buoni risultati. Ad esempio, molti beni che sono stati aperti dal Fai, tra cui Villa De Pasquale e Forte San Salvatore, sono stati in seguito oggetto di finanziamenti per la ristrutturazione. Inoltre, in passato, abbiamo sempre registrato dei primati in termini di presenze, e anche quest’anno ci aspettiamo un alto numero di visitarori che, storicamente, vengono da tutta la Sicilia, non solo dalla città. Per di più, la Lanterna del Montorsoli ha ricevuto molta attenzione a livello nazionale, piazzandosi tra i dieci posti più belli d’Italia. È una bella soddisfazione.»
L’obiettivo del Fai è di rendere gli italiani custodi del loro patrimonio culturale e ambientale, coinvolgendo anche i più piccoli e i ragazzi con una serie di progetti tesi a responsabilizzare le nuove generazioni.
A sostenere l’obiettivo del Fai a Messina, ci pensa anche la Marina Militare. «Riteniamo che sia fondamentale il connubio tra la Marina Militare e la cittadinanza proprio sugli aspetti culturali che rivestono una grandissima importanza». Così , il Comandante Marittimo Sicilia Contrammiraglio Nicola De Felice che, nel ringraziare la Marina Militare per aver conservato e sostenuto anche finanziariamente la tutela del patrimonio della zona falcata, rievoca la rilevanza dei siti visitabili il 25 e il 26 marzo. «La Lanterna del Montorsoli ricorda la nascita di Messina. Si sa infatti che sin dall’inizio degli anni mille la zona è stata abitata da un frate eremita, San Ranieri, che con la sua cripta ha lasciato un’impronta identitaria molto importante. La lanterna è inoltre un simbolo di fiducia sia per i naviganti sia per la cittadinanza. Sarà poi possibile visitare il Bacino di Carenaggio in muratura, di grande rilievo storico, e il bacino che la Marina Militare e l’Agenzia Industria e Difesa hanno ristrutturato. Di grande interesse anche tutta la parte dei bunker che sono stati costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale proprio per dare la possibilità agli operai di ripararsi dagli attacchi aerei. Si tratta di siti inediti per questo genere di manifestazioni».
Per raggiungere la Lanterna e il Bacino, «i visitatori potranno usufrire della navetta messa a disposizione dal Comune di Messina per il trasporto dalla città fino alla Zona Falcata – aggiunge De Felice. In più, c’è la possibilità di parcheggiare davanti all’Arsenale. Ci aspettiamo tra le 10 mila e le 20 mila presenze».
Presente alla conferenza stampa anche il soprintendente di Messina, Orazio Micali. «Le attività svolte dal Fai sono lodevoli – dice Micali – e la Soprintendenza è sempre lieta di supportarle. Quest’anno le Giornate di Primavera tornano sui luoghi della Zona Falcata, per far rivivere il braccio della città».
La Soprintendenza ha sempre dato grosso peso all’importanza dell’area e di recente ha lanciato un progetto per trasformare l’ex fortezza della Real Cittadella in un polo culturale e scientifico dedicato al sisma del 1908. «Occorre portare quest’area nel futuro – continua il soprintendente. Sono già partite in questo senso azioni programmatiche che mettono insieme le amministrazioni. Il Patto per la Falce, ad esempio, è una testimonianza d’impegno».
«La Falce rappresenta la memoria storica della città», secondo la dirigente della Biblioteca Regionale di Messina “Giacomo Longo”, dott.ssa Tommaso Siracusa. «La scelta del Fai, che porta avanti il principio di sussidiarietà orizzontale, è motivata dalla volontà di legare i messinesi alla loro identità, in parte smarrita. Conoscere, conservare, fruire. Nasce da queste tre azioni la sinergia tra il FAI, la Marina Militare e le altre amministrazioni. La Biblioteca, dal canto suo, ha messo a disposizione 26 stampe e fotografie che narrano la storia della falce dal 1500 fino agli anni venti del Novecento».
Dunque, appuntamento nel weekend, sabato 25 e domenica 26, dalle 9.30 alle 17.00, per una passeggiata tra le bellezze storiche della città. Una finestra d’opportunità per godere di beni solitamente inaccessibili.
Gabriele Quattrocchi