“Ricordare per dimenticare”: l’Horcynus Festival celebra l’Armenia

Ricordare il primo genocidio della storia moderna attraverso i capisaldi della cultura, dell’arte e della sperimentazione musicale e cinematografica: l’Armenia sarà il paese ospite della tredicesima edizione dell’Horcynus Festival (26 luglio – 2 agosto), una kermesse che vedrà una preapertura ufficiale a Lipari per poi svilupparsi interamente da martedì 28 al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro.

Numerosi i motivi di interesse della nuova edizione: su tutti, probabilmente, l’inaugurazione del MACHO (Museo di Arte Contemporanea Horcynus Orca), un’occasione preziosa per l’intera città di Messina nell’ottica dello sviluppo e della sedimentazione di tutte le relazioni internazionali condotte con successo dalla Fondazione nel corso degli anni. L’Amore sarà, invece, il tema della rassegna cinematografica Arcipelaghi della Memoria curata da Franco Jannuzzi: in programma film chiamati a rinnovare i fasti della Nouvelle Vague (“Gemma Bovery”, “Tre cuori” e “Il fascino discreto dell’amore”) ed opere di fascino singolare come “Cinema Komunisto”, ampio reportage sulle passioni cinematografiche del colonnello Tito. Per la rassegna Musica Nomade diretta da Giacomo Farina vi sarà un nuovo richiamo alle suggestioni armene attraverso la rilettura proposta dall’Ensemble dello Stretto (arrangiamenti curati da Melo Mafali) ed il Persephon Trio composto da Lucilla Galeazzi, Fausto Mesolella (ex chitarrista degli Avion Travel) e Luigi Cinque. Lo stato caucasico sarà inoltre protagonista di una mostra collettiva a Lipari e di un documentario di Martina Corgnati, progetto prodotto dalla Fondazione e centro nevralgico delle celebrazioni intitolate "Ricordare per dimenticare". L’Horcynus Festival proseguirà, inoltre, il minuzioso lavoro di ricerca sui misteri di Stato omaggiando la figura del senatore ex PCI Sergio Flamigni, ideatore di una rete archivistica nazionale (cui si collega il progetto della Fondazione diretto da Massimo Barilla) ed autore del libro “Patto di omertà – Il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro: i silenzi e le menzogne della versione brigatista”.

A conclusione della conferenza stampa di presentazione andata in scena nella Sala Consiliare della Provincia, il presidente della Fondazione Gaetano Giunta ha annunciato le proprie dimissioni per una questione "estetica" legata al doppio ruolo di rappresentante legale della Fondazione di Comunità e di presidente del “distretto” Horcynus Orca ad essa subordinata: l’idea alla base della decisione è quella di instaurare un fertile processo di rotazione volto ad esaltare le varie anime esistenti all’interno dello storico progetto.

Domenico Colosi