Dalle scuole ai centri di ricerca, dall’università – policlinico ai centri di formazione professionale, incontrando tutti, dai precari delle diverse categorie e ai medici del Policlinico Universitario. E’ stato questo il percorso che ha portato al terzo congresso provinciale della Flc Cgil che si è svolto ieri nell’Aula magna del Rettorato dell’Università di Messina. Durante la giornata è stata eletta ad unanimità per il secondo mandata la segretaria uscente Graziamaria Pistorino che ha ha voluto nella sua squadra Pina Cicore della Formazione Professionale ed il giovanissimo (trentenne) Pietro Patti, docente di scuola dell’infanzia. Eletto anche Franco Di Renzo, Presidente del Comitato Direttivo provinciale.
“Abbiamo scelto di dare valore al titolo “Ora e sempre Conoscenza”, che non è uno slogan, ma un bisogno e vuole essere al tempo stesso denuncia dell’emergenza sociale, democratica e politica connessa alla diminuzione di conoscenza –ha dichiarato Graziamaria Pistorino. Infatti, se populismo e demagogia crescono in un contesto privo di cultura e conoscenza, è evidente che, anche ai fini di un complessivo cambio di passo economico e finanziario del nostro paese, è indispensabile avviare un serio piano di investimenti in conoscenza. L’apprendimento a scuola, cerca di ridurre al minimo le differenze dei punti di partenza culturali delle famiglie. Nei quartieri difficili con il tempo pieno, i bambini trovano fino alle 16,30 uno spazio e un tempo in cui lo Stato, troppo spesso percepito ostile, è loro amico, si occupa di loro. La scuola pubblica è il luogo in cui si annullano le distanze socio-economiche-culturali dei bambini che, insieme, vivono il clima sereno dell’apprendimento. La battaglia che abbiamo condotto insieme alla confederazione per il ripristino della mensa comunale al momento consente a quasi 3200 alunni di 73 plessi messinesi (105 sezioni di scuola dell’infanzia e 92 classi di scuola primaria) di fruire del tempo pieno. L’amministrazione del Sindaco Accorinti ha convenuto che, sebbene scarse, le risorse della città non possono mancare ai nostri ragazzi.”
Si è parlato anche di spesa in istruzione e formazione che in Sicilia è pari al 7,3% mentre per Messina raggiungiamo solo il 4,7%. Pertanto, nel complesso, rispetto alle politiche nazionali di sotto finanziamento dei sistemi della conoscenza, il territorio di Messina vive, una condizione di ulteriore danno provocata dalla grave mancanza di fondi e di attenzione che gli Enti Locali riservano alle politiche sociali.
Il corpo docente dell'università, a causa del blocco del turn over, è diminuito del 22% negli ultimi dieci anni, del 17,38% a Messina dal 2009 ad oggi, considerando PO, PA e Ricercatori di ruolo che passano complessivamente da 1.363 a 1.126. “Lo stesso Rettore di Messina, Prof. Pietro Navarra, ci ha rappresentato, proprio qualche giorno fa, l’impossibilità di mantenere aperti corsi di laurea a causa della contrazione del corpo docente, a cominciare naturalmente dai corsi con esiguo numero di studenti, tanto che si sta lavorando ad azioni sinergiche con l’università di Reggio Calabria per costruire corsi di laurea comuni e non sottrarre agli studenti dell’area dello stretto la possibilità di poter frequentare i corsi di laurea meno “gettonati”. Si cominciano a vedere le conseguenze di queste scelte. Gli iscritti delle nostre università al primo anno sono diminuiti del 17%: erano 338.482 nell’anno accademico 2003/04 si sono ridotti a 280.144 nel 2012/13 e l'Università di Messina, in questo contesto, registra, per l'A.A. 2013/14, 6.186 immatricolazioni, contro le 6.975 di dodici mesi fa: -11,31% in un solo anno.
Per il sindacato occorre un forte investimento nel Sud d’Italia con l’obiettivo di qualificarne lo sviluppo con la costruzione di vere e proprie reti dell’innovazione che rilancino la tradizione dei nostri distretti come via d’uscita dalla crisi. In questo quadro, nell’ottica della valorizzazione dei percorsi di micro economia del nostro territorio, è assolutamente incomprensibile come l’amministrazione Crocetta sia arrivata, pochi giorni fa, ad assumere unilateralmente e senza un disegno organico, il piano di dimensionamento della rete scolastica della Sicilia, senza sentire le parti sociali che, al contrario, chiedevano, tra l’altro, il quadro complessivo degli indirizzi della secondaria superiore, elemento che dovrebbe indicare, provincia per provincia, l’aspirazione economica, la vocazione precipua dei distretti produttivi siciliani.
Per il sindacato della conoscenza a Messina il modello di sviluppo di riferimento deve essere centrato sul primato della Legalità come linguaggio credibile di una crescita economica, occupazionale, sociale autenticamente sostenibile. Non possiamo tacere, ancora una volta, sul perverso legame tra miopia della politica (incapace di tracciare pur minime linee di sviluppo), degrado del territorio e relazioni sociali permeate, a tutti i livelli, di quella illegalità diffusa che rappresenta il più pericoloso cancro del nostro territorio.
Riteniamo nostro specifico compito lavorare per creare connessioni tra il mondo della conoscenza come risorsa ed il recupero della legalità come valore diffuso a partire dalla comunità locale in cui siamo chiamati ad operare e questo ci ha condotti ad essere soggetto attivo per la costituzione di un presidio di Libera a Messina, di cui proprio sabato scorso, il 22.2.2014, abbiamo sottoscritto il protocollo fondativo.
La Flc Cgil di Messina ha chiuso il suo 3° Congresso con la convinzione che il sistema di formazione, istruzione e ricerca rappresenti, a Messina e nel Sud di Italia più che altrove, non solo una possibilità di sviluppo per questo territorio, ma rappresenta il cuore del patto sociale scaturito dalla Costituzione repubblicana, fondato, tra l’altro, sulla libertà di insegnamento e di ricerca, sulla natura laica e non confessionale del welfare pubblico, sul diritto all’accessibilità ai saperi, al lavoro, ai beni comuni da parte di tutti i cittadini.