«La mafia è una montagna di merda». «Se si insegnasse la bellezza alla gente la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà». Sono alcuni dei messaggi che Peppino Impastato ci ha lasciato in eredità. E da oggi sono incisi in una targa che a Palazzo Zanca è stata inaugurata per intitolare la Stanza del Sindaco a Peppino Impastato. Una giornata intensa e fortemente voluta dal sindaco Renato Accorinti e dall’assessore Federico Alagna.
In prima fila accanto al sindaco Accorinti, che ha ribadito l’importanza di momenti come questi dedicati soprattutto ai giovani, anche Piero Campagna, fratello di Graziella, anche lei uccisa da una mafia che non guarda in faccia nessuno.
La giornata ha avuto l’obiettivo di far comprendere ai giovani ragazzi e ai cittadini presenti l’estrema attualità della lotta alla mafia legata ai diritti sanciti dalla costituzione nell’ambito dell’antifascismo e della giustizia sociale. Gli studenti hanno avuto modo di conoscere la storia di Peppino Impastato e del movimento antimafia, di porre domande e sviluppare approfondimenti, al fine di comprendere l’estrema attualità di questa lotta e del suo legame con i diritti sanciti dalla costituzione, con l’antifascismo e la giustizia sociale. Per l’occasione allestita nel foyer del Palazzo della Cultura anche una mostra fotografica dedicata alla vita di Peppino.
F.St.