I giudici del Tribunale di Messina hanno emesso 10 condanne alla fine del processo Bratislava su un giro di anabolizzanti arrivati dall’estero in alcune palestre tra Messina e Villafranca Tirrena.
Sette persone sono state scagionate ma soprattutto per tutti è caduta l’accusa principale di “trafficare” le sostanze dopanti, mentre sono stati condannati per singoli episodi di assunzione di steroidi.
Ecco il verdetto, emesso ieri in serata dalla Seconda sezione penale, presieduta dal giudice Mario Samperi: 2 anni e 8 mesi a Mario Amato, Domenico Battaglia, Rosario Mesiti; 2 anni e 10 mesi a Girolamo Grasso e Giuseppe Pellegrino; 2 anni e un mese per Patrizia Mirabile; 2 anni e 2 mesi a Simona Pellegrino e Antonino Settimo; 2 anni a Giovanni Radessick e Viola Wender. Anche i condannati hanno incassato diverse assoluzioni parziali.
In particolare, sulla posizione di Mario Amato interviene l’avvocato Alfonso Maria Parisi, che precisa: “Amato Mario è stato assolto dai capi 2, 5, 7, 9, 10, 11, 13, 15, 17, 21 e 25.”
Escono dal processo Aurelio Spoto, Francesco Torre, Giuseppe Calapai, Dario Messina, Antonio Cardile, Emanuele Battaglia, Pietro Anastasi. Per i giudici gli episodi che gli vengono contestati non sono reato penale.
Per capire di più si dovrà attendere il deposito delle motivazioni da parte della Corte. Ma leggendo il dispositivo l’indicazione è che, alla fine del dibattimento, dopo aver ascoltato testimoni, investigatori, dopo aver interrogato gli imputati e aver sentito la Procura con le richieste d’accusa e gli avvocati difensori, i giudici hanno concluso che qualche sostanza dopante girava, nelle palestre finite nel mirino degli investigatori, ma non esisteva alcuna organizzazione che importava sostanze illegali in Italia dai paesi dei Balcani.
La Squadra Mobile tra il 2013 e il 2015 aveva messo sotto la lente in particolare due strutture, la Girolamo’s Gym di Messina e la Body Elegance di Villafranca Tirrena. L’inchiesta prende il nome dalla città di Bratislava, dove risiede uno degli indagati, ancora latitante. Durante una indagine precedente le cimici della Polizia avevano captato alcune conversazioni sospette. Hanno quindi cominciato ad indagare sulle due palestre, incappando nell’uso delle sostanze la cui commercializzazione in Italia era proibita.
Impegnati nelle difese gli avvocati Salvatore Visalli, Alessandro Billè, Roberto Materia, Giuseppe La Face, Nino Cacia, Tommaso Calderone, Cinzia Picciolo, Pietro Giordano, Concetta Panarello,Alessandro Faramo, Diego Lanza, Salvatore Silvestro, Alfonso Maria Parisi e Antonello Scordo.
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