“Il 20 maggio 1970 veniva promulgato lo Statuto dei Lavoratori, una legge che ancora oggi, dopo mezzo secolo, rappresenta l’ossatura giuridica che disciplina i rapporti tra i lavoratori e le imprese e che garantisce fondamentali diritti sanciti dalla Costituzione repubblicana.
“Anche per questi motivi la Legge 300 del 1970 che testualmente definiva le – Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento -, non è una legge ordinaria, ma costituisce uno spartiacque nella storia democratica del nostro paese. In tal senso, è doveroso ricordare le figure del ministro Giacomo Brodolini e del professore Gino Giugni, giustamente considerati i padri dello Statuto dei Lavoratori”: lo ha affermato Ivan tripodi, segretario generale Uil Messina.
“Anche le parole odierne espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha ricordato e valorizzato la conquista per la democrazia italiana rappresentata dallo Statuto dei Lavoratori, evidenziano la lungimiranza e l’attualità di uno strumento che ha radicalmente modificato i rapporti nel mondo del lavoro e che, nonostante i cambiamenti epocali vissuti dai lavoratori, mantiene la sua freschezza originaria. La Legge 300 fu approvata al culmine di una lunga ed entusiasmante stagione di lotte popolari che videro lavoratori e studenti in campo per chiedere la concreta realizzazione di cambiamenti radicali nella società italiana che, allora, era pesantemente ancorata ad una visione arretrata e oscurantista specie nei confronti dei lavoratori e del Sindacato” ha proseguito Tripodi.
“Questi lunghi 50 anni ci hanno fatto capire come i diritti e le conquiste sindacali non sono affatto scontati e, infatti, molteplici sono stati gli attacchi e i tentativi, alcuni purtroppo riusciti, di cambiare lo Statuto dei Lavoratori. Proprio in questo difficile e complicato momento del nostro Paese, in piena emergenza sanitaria, appare necessario ribadire e rilanciare il valore della Legge 300: la pandemia non può giustificare scorciatoie normative liberticide o alibi per chi pensa di mettere in campo vecchie ricette che rischiano di produrre nuove disuguaglianze e moderne povertà. Pertanto, insieme a tutti i lavoratori, festeggiamo il 50mo anniversario dello Statuto dei Lavoratori nella piena consapevolezza che si tratta di una norma che, già nel 1970, guardava al futuro in maniera avanzata e che oggi, attraverso strumenti e diritti adeguati, deve spronarci per immaginare nuove conquiste a favore dei lavoratori” ha concluso Ivan Tripodi.