Alla fine di giorni ne sono trascorsi 84, vale a dire quasi tre mesi. E neppure il più pessimista dei messinesi, quel 5 novembre, avrebbe pensato che ci sarebbe voluto così tanto tempo. Il porto di Tremestieri si era insabbiato per l’ennesima volta e nulla si è mosso fino al 17 dicembre, giorno in cui è arrivata l’autorizzazione al dragaggio, da parte della Regione. 42 giorni in attesa mentre i tir scorrazzavano in città, poi altri 19 giorni, fino al 10 gennaio, prima che l’impresa veneta “La Dragaggi”, vincitrice della mini gara bandita dall’Autorità Portuale, iniziasse le operazioni.
L’eliminazione della sabbia dall’approdo è avvenuta in due tranche da sei giorni ciascuna. In mezzo, per poter eliminare più sabbia del previsto, la necessità di un’ulteriore autorizzazione regionale, stavolta giunta in meno di una settimana anche se, nell’attesa, si era persino corso il rischio che la draga andasse via. Pericolo scongiurato e, finalmente, in mattinata si sono concluse le operazioni.
Anche l’ultimo sopralluogo di stamani ha dato esito positivo. “Abbiamo fatto i rilievi – afferma il responsabile unico del procedimento, l’ing. Massimiliano Maccarone – e dato il via libera per l’apertura. La Capitaneria farà l’ordinanza a breve e già nel pomeriggio potrebbe arrivare l’ok definitivo. Il fondale è abbondante, tra i 5 metri e mezzo e i 6 metri e mezzo, confermato anche dalle verifiche della pilotina. La draga ha concluso il suo lavoro e sta già andando via”. Ed infatti, l'ordinanza della Capitaneria (in allegato) è arrivata alle 13.52 e prevede la riapertura di entrambe le invasature del porto alle 16.
Tutti i tir, quelli della Cartour a parte, dovranno ora tornare nell’approdo a sud, liberando la città da un incubo nella quale è ripiombata per quasi tre mesi. Le difficoltà potrebbero però proseguire in considerazione della preannunciata protesta di 12 ore giornaliere da parte dei 36 lavoratori in fase di vertenza con la Terminal Tremestieri, la società che gestisce il porto, nonostante nel nuovo bando sia stata inserita la clausola di salvaguardia concordata. Nel caso in cui il nuovo concessionario dovesse assumere solo una parte dei lavoratori, chiedono che la parte restante possa essere assorbita dalle tre società che compongono Terminal Tremestieri, vale a dire Bluferries, Meridiano Lines e Caronte e Tourist. Prima, però, si tenterà la strada del dialogo.
(Marco Ipsale)