L’effetto “wind chill” rappresenta la sensazione di freddo che prova il corpo umano sottoposto all’effetto combinato di basse temperature e vento molto forte. L’organismo infatti, sotto l’effetto raffreddante del vento, percepisce temperature più basse di quelle reali. L’indice “wind chill”, per una determinata velocità del vento e una determinata temperatura, è quel numero che vuole rappresentare la temperatura percepita (o apparente) come se si fosse in assenza di vento. Oggi lungo la dorsale dei monti Peloritani, con l’infuriare del maestrale (la coda della burrasca di ieri), con temperature reali a cavallo dei +3°C a 1100 metri di altezza il nostro organismo percepisce valori inferiori ai -10°C.
Quando i venti di ponente e maestrale soffiano forte sono costretti a scavalcare velocemente i Peloritani settentrionali, incanalandosi lungo le principali vallate dove scorrono le fiumare, per gettarsi con forti raffiche di caduta (vento di pendio), molto turbolenti e irregolari, sia nella direzione che nella velocità. Spesso questo tipo di raffiche si presentano sotto forma di “strisciate” molto localizzate e il notevole effetto di compressione prodotto dalla componente discendente del vento, unito all’azione della forza di gravità, può produrre raffiche anche violente, capaci di superare la soglia dei 90-100 km/h.