BARCELLONA – “Alle tante decine di migliaia cittadini di Barcellona e dei numerosi comuni dell’hinterland è vietato ammalarsi o avere un problema sanitario acuto che potrebbe richiedere l’assistenza del pronto soccorso del Cutroni Zodda dalle ore 20,01 alle ore 7.59 del giorno successivo. Ogni giorno”. Nel momento in cui abbiamo appreso che il pronto soccorso dell’ospedale di Barcellona garantirà il diritto alla salute in modalità part-time pensavamo di assistere ad una puntata di… Scherzi a Parte”. Ad evidenziare la delicata situazione sono Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Livio Andronico, segretario generale Uil Fpl Messina, e Corrado Lamanna, Responsabile Area Medica Uil Fpl. “Purtroppo, al di là delle battute – aggiungono in una nota congiunta – si tratta della soluzione partorita per tentare di placare la giusta ondata di indignazione della popolazione. Rabbia ed irritazione che, ogni giorno di più, stanno giustamente montando nell’opinione pubblica e nei cittadini-utenti gravemente mortificati per questa idea che, come si suol dire, evidenzia come la toppa sia molto peggiore del buco”.
Tripodi, Andronico e Lamanna vanno presto oltre. “La Uil e la Uil Fpl – chiosano – ribadiscono che l’ospedale di base di Barcellona deve essere assolutamente mantenuto rispettando quanto previsto dalla normativa nazionale (decreto Balduzzi) e regionale vigenti. E’ opportuno ricordare che il decreto dell’assessorato regionale alla Salute, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 6 dell’8 febbraio 2019, assegnava all’ospedale di Barcellona 110 posti letto, suddivisi tra i reparti di medicina interna, ortopedia e traumatologia, chirurgia generale, astanteria, urologia oncologia, neurologia, geriatria, lungodegenza, malattie infettive, riabilitazione funzionale.
Pertanto – proseguono i sindacalisti della Uil – non sono ammesse o giustificate scorciatoie che hanno un solo obiettivo: la chiusura del Cutroni Zodda. Per quanto ci riguarda – incalzano – non consentiremo che si consumi questo vero e proprio delitto e ribadiamo la nostra convinta adesione alla manifestazione del prossimo 2 dicembre indetta dal Comitato civico pro-Ospedale. Chiediamo, infine, che la classe politica, al di là di appartenenze ed eventuali ordini di scuderia, si caratterizzi, senza sofismi o inutili e vuote parole di circostanza, per essere parte integrante di una battaglia limpida e trasparente finalizzata a garantire la sopravvivenza del Cutroni Zodda coinvolgendo il nuovo governo regionale siciliano che ha in mano il destino del nosocomio. Ci troviamo in un momento nel quale non è più il tempo di tatticismi poiché sul futuro del presidio ospedaliero di Barcellona vi sono soltanto due opzioni: o dalla parte della salvaguardia e del rilancio dell’ospedale di base con un pronto soccorso full-time e con tutti i reparti previsti aperti ed attivi – concludono i sindacalisti – oppure accanto a chi, scientemente, ha colpevolmente deciso la definitiva cancellazione del Cutroni Zodda dalla rete ospedaliera”.