Politica

“A Messina un aumento vertiginoso degli sfratti e il blocco dell’edilizia pubblica”

MESSINA – “Il quadro sociale ed economico è preoccupante. Il governo di fatto ha cancellato tutte le forme di sostegno al reddito, che in parte servivano per attenuare la precarietà abitativa, come i fondi del contributo affitti, i fondi sulla morosità incolpevole e il reddito di cittadinanza. In questo quadro la condizione abitativa di migliaia di famiglie che vivono nella città di Messina è nettamente peggiorata. L’aumento vertiginoso degli sfratti, la mancanza di politiche abitative destinate al potenziamento degli alloggi sociali, il blocco totale dell’edilizia residenziale pubblica rappresentano la mancanza di prospettiva per i precari della casa. Abbiamo deciso d’intensificare il conflitto e di organizzare una più incisiva azione di sensibilizzazione delle istituzioni di questa città sulla questione casa. Per fare ciò abbiamo lanciato una coalizione sociale per il diritto all’abitare”. Nella sua relazione, il segretario uscente, Gianmarco Sposito, al IV congresso provinciale dell’Unione Inquilini Messina, che si è svolto domenica alla Casa del Popolo di Messina, ha posto l’accento sulla condizione socio-economica drammatica del momento.

Unione-inquilini-Messina

Antonio Currò è stato eletto segretario e sono stati riconfermati tutti i membri del Direttivo: Clelia Marano, Luca Donato, Ivan Calì, Gianmarco Sposito, Francesco Mucciardi e Renzo Ioppolo (tesoriere). Tutti eletti per acclamazione insieme al neo segretario, già componente della segreteria nazionale.

“L’importanza del reddito di cittadinanza, ora cancellato”

Ha sottolineato durante l’assemblea il segretario uscente Sposito: “Il reddito di cittadinanza era molto importante non solo perché una quota parte era destinato al pagamento dell’affitto e del mutuo, ma soprattutto perché aveva fatto emergere tutte le contraddizioni legate al lavoro in questo Paese. Infatti, i percettori di reddito per la prima volta, inconsciamente, avevano posto il tema dei salari bassi. A tutto questo si aggiunge una rimodulazione dei fondi del Pnrr, che sposta ingenti risorse che erano destinate al patrimonio edilizio pubblico e finalizzate all’aumento dell’offerta di alloggi sociali”.

Ma come reagire? Sottolineano i rappresentanti dell’Unione inquilini: “Abbiamo lanciato la coalizione sociale per il diritto all’abitare. Una coalizione di ampie e articolate forze unite intorno a un progetto comune volto a migliorare le condizioni di vita delle famiglie messinesi. Tanti contributi sono stati dati al nostro congresso da parte del mondo dell’associazionismo, dai movimenti, dalle forze politiche e sindacali: sono intervenuti al nostro congresso i rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio, del sindacato Sgb, dei Diritti in movimento, del Pci, dell’Unime, della Caritas Diocesana, della Cgil, del Movimento 5 Stelle, della Casa del Popolo”.