SANTO STEFANO D’ASPROMONTE –E’ stata inaugurata la nuova Stazione Carabinieri, in un bene confiscato alla ‘ndrangheta. Alla cerimonia hanno partecipato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi. Per impegni improvvisi non ha potuto partecipare alla cerimonia, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
La cerimonia, ha visto uno schieramento costituito dalla Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia”, da un picchetto d’onore, da rappresentanze dei Comandanti delle Stazioni Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria e dei “Cacciatori” dello Squadrone Eliportato “Calabria”, che hanno reso gli onori al ministro dell’Interno, accompagnato dal comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Dopo la rassegna ai reparti schierati, l’Amministrazione comunale di Santo Stefano ha donato simbolicamente la Bandiera Nazionale, svolgendo cosi la relativa cerimonia dell’Alzabandiera.
Il sindaco di Santo Stefano d’Aspromonte, Francesco Malara, ha evidenziato come la comunità cittadina vuole “crescere e migliorarsi nel solco della legalità quale
indispensabile principio da cui poi, soltanto dopo, si può ottenere un vero sviluppo ed una
vera crescita”.
Per il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Luzi “questa Caserma è frutto di un’importante sinergia e gioco di squadra tra tutte le Istituzioni statali e locali. E’ un esempio di efficienza. E l’efficienza delle istituzioni è il primo antidoto contro l’illegalità”. Il presidente della Regione Calabria, Roberto
Occhiuto ha invece sottolineato come la Regione Calabria sia stata la prima ad aver stipulato un protocollo con l’Agenzia Nazionale dei Beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che ha portato alla restituzione di numerosi beni confiscati alla collettività destinandoli a funzioni di legalità o di altre utilità sociali.
Per il ministro Piantedosi, l’inaugurazione di questa caserma dei carabinieri “assume una moltitudine di significati ed un grande valore simbolico e rappresenta un significativo successo dello Stato, cioè la sottrazione di beni alla ndrangheta che sono stati riconsegnati ai canali della legalità”.
Falcomatà: “Un’ottima notizia per l’intera comunità metropolitana”
“Siamo felici di aver accolto il ministro dell’Interno Piantedosi, per la seconda volta in pochi giorni presente sul nostro territorio, dopo l’apertura della nuova sede dell’Agenzia per i Beni confiscati. Ancora una volta un bene sottratto alla criminalità organizzata si trasforma in un luogo simbolo di riscatto, di affermazione della legalità e della sicurezza per l’intera comunità.
È un percorso che abbiamo avviato ormai da lungo tempo – ha concluso il sindaco – che, grazie alla collaborazione delle diverse articolazioni della squadra Stato, sta dando importanti frutti non solo sul piano della repressione, ma anche della prevenzione, anche in termini culturali, rispetto ai fenomeni criminali che per lungo tempo hanno vessato il nostro territorio”.
A Santo Stefano d’Aspromonte, la Stazione Carabinieri fu istituita con Regio Decreto del 24 gennaio 1861, inserendosi in un territorio dalle dinamiche storicamente complesse. Lo stabile che è stato inaugurato quale nuova sede della Stazione Carabinieri, è un bene confiscato e assegnato, nel maggio del 2019, all’Arma dei Carabinieri, anche grazie all’interessamento della Prefettura e dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati. L’edificio è stato poi riqualificato dall’Arma dei Carabinieri.