“Il grande momento è arrivato, dobbiamo farci sentire per dire basta all’inefficienza dal Cas”. Gli utenti del gruppo Facebook “Maxi protesta per le condizioni di A18 e A20”, che conta circa 5mila iscritti, hanno proclamato una manifestazione di protesta contro l’immobilismo del Consorzio per le autostrade siciliane. L’appuntamento è per venerdì 24 gennaio, alle 9.30, in piazza Unione Europea a Messina.
“In questo ultimo anno – spiega il promotore Francesco Puglisi – abbiamo interagito con la politica, incontrando anche il presidente della Regione Musumeci. Ci sono state fatte delle promesse, alcune cose si sono viste, altre no. Adesso è il momento di scendere in piazza e far sentire la nostra voce”.
Nel febbraio dello scorso anno, in occasione di un incontro alla Regione, alla delegazione degli utenti era stato consegnato un cronoprogramma contenente l’elenco dei lavori messi in agenda per rendere più sicure le due tratte autostradali. Ma rispetto al documento poco è stato fatto in questi mesi. E quasi tutte le scadenze non sono state rispettate.
Puglisi ribadisce che la protesta è mirata contro il Cas e la sua “incapacità di dare risposte”. “Non riusciamo a capire i motivi dell’esistenza di questo ente – aggiunge – Il 24 gennaio, dopo la protesta in piazza, consegneremo un documento al Prefetto e al sindaco metropolitano chiedendone ufficialmente la chiusura”.
Il fondatore del gruppo, sorto per protestare contro le precarie condizioni delle autostrade A18 e A20, fa alcuni esempi concreti.
“Dall’incapacità di dare risposta anche alle piccole cose si comprende l’inutilità del Consorzio – insiste Francesco Puglisi – Basti pensare che il cartellone che indicava l’uscita di Tremestieri è caduto lo scorso 17 giugno (nella foto). Ad oggi non è stato ancora ripristinato. La stessa rampa dell’uscita di Tremestieri – prosegue – è ridotta in maniera indecente da oltre un anno, mentre la galleria di Giardini è ancora chiusa. I lavori per rimuovere la frana di Letojanni non sono ancora iniziati, così come del rifacimento della pavimentazione sull’intera tratta, annunciato per la fine del 2019, non se ne parla più. Riteniamo – conclude l’esponente del comitato di protesta – che sia ormai giunto il momento di manifestare contro questa grave situazione. Dobbiamo essere in tanti perché più saremo, più la nostra protesta avrà peso”.