Adesso sono cinque gli indagati per l’incidente avvenuto venerdì pomeriggio sull’autostrada Messina-Palermo all’altezza di Villafranca Tirrena. Un tragico volo dal viadotto Fiorentino di una Renault “Laguna” che ha strappato alla vita la trentenne Giovanna De Salvo ed il figlio Andrea D’Arrigo di 16 mesi che viaggiava fra le sue braccia sul sedile posteriore.
Il sostituto procuratore Alessia Giorgianni ha iscritto nel registro degli indagati l’ingegner Gaetano Sciacca, attuale Commissario del CAS, l’ingegner Gaspare Sceusa, dirigente Area tecnica di gestione del Consorzio, l’architetto Letterio Frisone, dirigente dei Servizi di gestione ed il geometra Carmelo Cigno responsabile di zona. Vanno ad aggiungersi al 26enne di Spadafora. Davide Giorgianni l’automobilista che si trovava alla guida della Renault “Clio” che si sarebbe toccata, durante un sorpasso, con la Renault “Laguna” pochi attimi primi del volo fatale. L’ipotesi di reato per tutti è di concorso in omicidio colposo,
Il sostituto procuratore Giorgianni, con la firma dei provvedimenti, vuole approfondire gli aspetti legati alla sicurezza dell’autostrada Messina-Palermo. Dopo l’incidente, infatti, si è riproposto in tutta la sua gravità il problema dell’efficacia delle barriere protettive. La Renault “Laguna”, infatti, dopo aver urtato con la “Clio” ha sfondato il guard rail con grande facilità. Il magistrato dovrà stabilire le ragione per le quali sul viadotto Fiorentino, alto una ventina di metri, le vecchie barriere protettive non sono state sostituite, come in molti altri punti dell’A\20, con quelle più moderne e resistenti in grado di trattenere un auto sulla sede stradale. In molti sono convinti che con un guard rail più efficiente l’auto non sarebbe finita nella scarpata e le conseguenze sarebbero state molto meno tragiche. Intanto oggi pomeriggio all’obitorio del Policlinico il medico legale Elvira Spagnolo ha eseguito l’autopsia su due corpi.