Ponte, l’Udc chiede lo scioglimento delle commissioni al Comune e alla Provincia

L’Udc di Messina chiede un segno di discontinuità rispetto al passato sulla vicenda Ponte. Dopo l’appello del parlamentare Pippo Naro, indirizzato ai rappresentanti locali invitati ad immaginare un futuro per la città svincolato dall’idea progettuale del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria è il turno del segretario provinciale, Matteo Francilia, che chiede lo scioglimento delle commissioni Ponte costituite al Comune e alla Provincia. «È chiaro che il Cipe non destinerà alcuna somma per quest’opera ormai non più prioritaria. Ecco perch, a questo punto, – sottolinea Francilia –, è necessario che il presidente della Regione Raffaele Lombardo intervenga presso lo stesso affinché non avvenga l’approvazione del progetto definitivo per evitare che lo Stato, e quindi i cittadini, debbano pagare penali scandalose al general contractor. Buzzanca e Ricevuto – continua Francilia – anziché restare silenti, avrebbero dovuto assumere una posizione chiara quando il Governo Berlusconi ha fatto sì che venisse modificato il cosiddetto corridoio Berlino-Palermo, il quale non solo è stato dirottato sulla Puglia ma, escludendo il Ponte sullo Stretto, è stato barattato per la tratta ferroviaria Catania – Palermo. Ovviamente, in tutto questo, il presidente della Regione Lombardo non si è accorto di nulla di ciò che stava accadendo».

Per Francilia non è più rinviabile affrontare il vero problema messinese che consiste nella messa in sicurezza del territorio a fronte di una situazione drammatica del precario assetto idrogeologico e nel miglioramento delle sue infrastrutture: vanno quindi finanziate le tante opere necessarie a risolvere altrettante criticità. «E’ questo – conclude – un appello forte alla deputazione regionale e nazionale perché finalmente si torni a parlare di cose concrete ed utili per il nostro territorio: l’illusione è finita». Se la soppressione delle commissione non dovesse avvenire in tempi “ragionevoli”, verranno invitati i componenti commissari dell’Ud a non partecipare più alle riunioni previste.