Cambio ai vertici dei centri ministeriali per migranti di Messina. La Senis Hosper – il consorzio temporaneo di imprese formato dalla Senis di Potenza, dalla Cascina Global Service e dal Consorzio Sol.Co – che ha avuto in gestione i centri fin dalla loro nascita, lascia il posto alla cooperativa sociale Arca e Medical di Trapani. La Senis Hosper vinse il primo bando Prefettizio nel Dicembre 2013 come capofila di un consorzio temporaneo di imprese che comprende “La Cascina Global Service” e il Consorzio Sol.Co. aggiudicandosi prima grazie ad un offerta giornaliera più economica dei 29 euro proposti dalla seconda classificata, la “Sisifo”, capofila del consorzio d’imprese che gestisce il Cara – Centro di accoglienza richiedenti asilo e rifugiati – di Mineo, nel quale risultano a vario titolo anche le stesse aziende vincitrici a Messina, che nel bando della città dello stretto si sono presentate come concorrenti del capofila calatino.
Il primo bando scadeva già il 31 Dicembre 2013 e si riferiva al solo PalaNebiolo. Dopo quattro bandi vinti da dicembre 2013 ad Aprile 2015 – oltre l’affidamento diretto che ha avuto la Cascina Global Service ad Ottobre 2013, mese della genesi del PalaNebiolo – La Senis Hosper, che si era ritrovata a gestire tre centri nel messinese – PalaNebiolo, ex Caserma Gasparro e ex Ipab – lascia il posto al consorzio della provincia di Trapani per quanto riguarda la gestione di PalaNebiolo e ex Caserma Bisconte. Storia a parte per l’ex Ipab che rimane al vecchio gestore, sia perché ormai adibito – seppur “temporaneamente” – a centro per minori, sia perché sorto da un differente bando prefettizio, nel quale non si richiedeva soltanto l’offerta più vantaggiosa per la gestione dei centri già esistenti sul territorio urbano,ma si chiedeva esplicitamente l’individuazione di uno stabile dove poter realizzare un centro di accoglienza, originariamente per adulti.
L’Arca – che gestisce anche il centro per minori La Speranza di Marsala – e la Medical hanno vinto l’ultimo bando dal momento che l’offerta proposta di 23,98 euro al giorno è stata giudicata la più vantaggiosa tra le proposte di altri dieci partecipanti. Il passaggio di consegne tra il vecchio gestore e il nuovo è avvenuto un paio di giorni fa. Il nuovo ente gestore non ha ancora modificato nulla nei centri e ha completamente assorbito il personale precedente, mantenendo tutti i dipendenti che già lavoravano nei centri. Proprio per monitorare l’insediamento del nuovo ente gestore, il portavoce alla Camera dei Deputati del Movimento 5 Stelle, Francesco D’Uva, ha svolto un sopralluogo ai due centri di PalaNebiolo e Bisconte nel corso della giornata di ieri. “Il passaggio delle competenze sembra sia avvenuto nelle migliori condizioni – commenta D’Uva –al Pala Nebiolo, al mio arrivo, i ragazzi avevano appena finito di pranzare e aspettavano che il personale consegnasse loro il pocket money.
La consegna avviene ogni 2 giorni e, come ho potuto appurare, è stata sempre rispettata sia dalla nuova che dalla passata gestione. All’ex Caserma Bisconte quando sono arrivato, il personale del nuovo Ente gestore stava consegnando vestiti e scarpe, mentre alcuni degli ospiti stavano ascoltando le informative legali che li riguardano”.
La visita del deputato messinese a 5 Stelle mette in risalto, però, i vecchi problemi delle strutture messinesi, in primo luogo, della tendopoli: una struttura nata come “provvisoria” in cui dal novembre 2013 sono state costrette a soggiornare migliaia di persone – oltre 6,000 solo nel 2014. Oltre alle condizioni igienico sanitarie più volte deplorate dalle relazioni Asp, i problemi di abitabilità delle tende si aggravano anche con il caldo. Le temperature, ormai, quasi estive rendono già invivibili le tende. Se di inverso il problema è la pioggia, con la bella stagione le difficoltà sono causate dalle alte temperature. Una film già visto nel 2014.
Situazione diversa all’ex Caserma Gasparro, dove non ci sono le tende, ma i 200 letti a castello ammassati in sole tre stanze non fanno certo pensare a criteri di vivibilità discreti. “La tendopoli dell’Annunziata – commenta D’Uva – continua a essere una vergogna che poco ha a che fare con l’accoglienza. Questa è una situazione che va avanti ormai da due anni, e sarebbe da ipocriti continuare a chiamarla emergenza. Avevo già sollecitato il Ministero e gli organi competenti ad intervenire perché si ponesse fine a tutto questo, eppure mi ritrovo a constatare che ancora nulla è cambiato”. Sempre nella giornata di ieri si è svolto il Consiglio territoriale per l’immigrazione, presieduto dal vice prefetto Cerniglia e dal dirigente area “immigrazione” Caliò. Nel corso della riunione si è discusso delle richieste ministeriali di raccogliere dati statistici sulle migrazioni per produrre, infine, un Rapporto Nazionale, come occasione per il resoconto dell’attività svolta dalla prefettura in relazione a queste problematiche. Si è discusso poi di tutte le iniziative volte all’inclusione sociale dei migranti, in questo senso grande rilievo è stato dato all’iniziativa Lingua Madre “che rappresenta una modalità di eccellenza attraverso la quale le donne straniere, anche di seconda o terza generazione, residenti in Italia, utilizzando la lingua d’arrivo, possono approfondire il rapporto tra identità, radici e il mondo”. Il progetto si rivolge parimenti a donne italiane che vogliano farsi da tramite di culture straniere che hanno incontrato e conosciuto”.
Eleonora Corace