La Sicilia è la porta dell’Europa sul Mediterraneo. Una porta che troppo spesso la politica nazionale e dell’Unione ha trasformato in un muro, dove sono andati ad infrangersi migliaia di vite. Le cifre parlano,infatti, ad un numero pari a 20.000 migranti annegati nel “mare nostrum” dagli anni novanta ad oggi, praticamente il bilancio di una guerra. C’è chi, però, crede ancora che la funzione della nostra isola sia quella dell’accoglienza e non dell’esclusione, come Fabrizio Ferrandelli, deputato del Partito Democratico all’Assemblea Regionale, primo firmatario di un disegno di legge che verrà discusso nella commissione Affari istituzionali dell’Ars, prima di approdare in Aula. Il disegno di legge è incentrato sui migranti e la loro accoglienza. Presentato già a giugno, la conferenza dei capigruppo del giorno precedente ha dato via libera alla sua prossima discussione. “La Sicilia non è dotata di norme a sostegno dell’accoglienza, dell’inclusione sociale, della convivenza civile, dell’integrazione partecipe, dei diritti e della tutela dei cittadini stranieri – spiega Ferrandelli – Insomma, di una legge di civiltà. E’ importante, quindi, che l’Ars si appresti a esaminare il disegno di legge che ho presentato in collaborazione con associazioni ed esperti dei fenomeni migratori”
Il testo, composto da 22 articoli, prevede la creazione di una Consulta e di un Osservatorio regionale sull’immigrazione; la stesura di un Piano regionale di indirizzo per le politiche sull’immigrazione; un ‘Registro delle associazioni degli immigrati’; indica le modalità di cooperazione fra la Regione Siciliana e i Paesi di provenienza dei migranti; individua i soggetti destinatari delle norme a tutela dei diritti e delle tutele; prevede specifiche misure per assicurare assistenza sanitaria, istruzione, integrazione culturale, interventi abitativi, misure contro la discriminazione, accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo; vi è poi una parte del ddl sui Centri di accoglienza. Ci sono inoltre alcune misure per favorire l’accesso al credito per creare occasioni di lavoro per i migranti.
“Abbiamo ancora negli occhi le recenti tragedie nel mare di Lampedusa: la Regione ha il dovere di intervenire negli ambiti di propria competenza”, dice Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars.“Vogliamo intervenire dal punto di vista umanitario e sociale per facilitare l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati, e al tempo stesso offrire nuove opportunità alla Sicilia”.
Intanto, la Prefettura di Messina avvia la procedura di individuazione di un ente gestore per il servizio di ospitalità e accoglienza dei cittadini stranieri, ospitati nella Provincia di Messina che hanno fatto richiesta di asilo. Questo al fine di trovare una sistemazione più idonea rispetto a quella messa a disposizione dalla struttura sportiva universitaria – il Pala Nebiolo – in cui gli ottanta ragazzi giunti a Messina sono stati ospitati. Il soggiorno nella palestra – inizialmente previsto per un periodo di tempo non superiore ai tre giorni – si è protratto decisamente troppo a lungo ed ora giunge il momento di pensare a un’alternativa valida, come più richiesto dal mondo associazionistico e dalla società civile.
“In relazione alla struttura temporaneamente adibita (Palasport “Primo Nebiolo” di proprietà dell’Università degli Studi di Messina) – si legge nell’avviso ufficiale del bando – ovvero ad altra struttura da individuare in esito alla ricerca promossa da questa Prefettura per il reperimento in provincia di idonea sistemazione, si precisa che il gestore dovrà assicurare agli ospiti ( per un numero di 80 persone incrementabile in relazione alla struttura che sarà individuata), presumibilmente fino a dicembre p.v., salvo cessate esigenze, per un importo a base d’asta di € 30,00 giornaliere per ciascun ospite assistito, escluso IVA, per l’intero pacchetto: il vitto (rispettoso dei principi e delle abitudini alimentari), l’assistenza amministrativa degli ospiti, l’assistenza generica alla persona, compresa la mediazione linguistica, l’assistenza sanitaria, il servizio di pulizia, la fornitura di letti, biancheria e abbigliamento adeguato alla stagione, prodotti per l’igiene, pocket money di € 2,50 al giorno, una tessera/ricarica telefonica di € 15,00 all’ingresso ( per le specifiche tecniche di tali servizi si rinvia a quanto previsto nel Capitolato generale d’appalto approvato con D.M. 21 novembre 2008)”. Le domande per l’appalto dell’ente gestore dovranno essere presentate entro il 12 novembre, previa autorizzazione del Ministero degli Interni, Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Nella bozza di convenzione pubblicata dalla Prefettura si legge che “avrà durata fino al 31 dicembre 2013”. Nello scheda di capitolato di appalto per la gestione dei centri di accoglienza per immigrati, fornito dal Palazzo di Governo, vengono elencate le varie modalità in cui si declina l’accoglienza di persone migranti in Italia, che va dai centri di primo soccorso ed assistenza (CSPA) –prossimi ai luoghi di sbarco, ai centri di accoglienza (CDA), passando per i centri di accoglienza per i richiedenti asilo (CARA) e i centri di identificazione ed espulsione (CIE). La data di scadenza di gestione individuata per il 31 dicembre, però, sembrerebbe indicare la non istituzione di un centro vero e proprio ma il proseguo di un modello che richiama quello dei cosiddetti “campi puglia” e che rientra nel solco della politica emergenziale inaugurata da un paio d’anni(Eleonora Corace)