Accoglienza migranti, Messina non può partecipare al bando per intercettare finanziamenti da destinare all’accoglienza dei minori non accompagnati. Non può farlo perché in questa seconda tranche di ripartizione dei fondi ministeriali è l’intera Sicilia a non poter più presentare progetti, poiché ha già esaurito il massimo del budget previsto per ogni regione. Un’opportunità che Messina non perde oggi ma che si è lasciata sfuggire nei mesi scorsi, quando il Comune non ha ritenuto opportuno dover partecipare al bando con un progetto per riuscire a ottenere fondi importanti, considerata l’emergenza migranti che anche la città dello Stretto ormai da oltre un anno si trova a fronteggiare. Sorvolando sul fatto che in questi giorni tutti parlavano di questo bando, ma nessuno si era accorto che non c’era alcuna possibilità per la Sicilia, c’è chi non si arrende e ha deciso di scrivere direttamente al Ministro dell’Interno Angelino Alfano per provare a capire se c’è qualche spiraglio per poter far rientrare Messina.
E’ la presidente del Consiglio Emilia Barrile che tenta così l’ultima carta, sostituendosi anche a quell’azione amministrativa e politica che in questo caso sarebbe dovuta toccare all’assessore Nino Mantineo. La presidente esordisce parlando della «gravissima emergenza umanitaria che si consuma, senza soluzione di continuità, nella nostra comune terra d’appartenenza. La drammaticità delle ultime vicende, che si configurano come una devastante calamità, impongono uno strettissimo coordinamento operativo fra Governo ed Enti Locali per la gestione dell’accoglienza e dell’integrazione dei profughi in applicazione dell’Intesa del 10 luglio 2014 in Conferenza Unificata».
La Barrile spiega poi i motivi per cui la città di Messina non può accedere al bando da 4.457.000 euro utile a dare quelle risposte necessarie sul versante dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. «La città che mi onoro di rappresentar non potrà offrire adeguata accoglienza avendo dovuto subire la scelta dell’Amministrazione di non partecipare al primo bando, in quanto soggetto proponente, ma di offrire solo una partnership che non ha consentito d’intercettare i necessari finanziamenti. Le chiedo, quindi, di rivalutare la possibilità per la città di Messina di poter concorrere al Fondo al fine d’implementare gli strumenti di gestione dell’emergenza migratoria nella sua interezza e delineare una corretta progettazione infrastrutturale in favore dei minori stranieri non accompagnati per consentirci di tutelarli nei loro diritti drammaticamente, fino ad ora, non tutelati».
Una dura contestazione all’amministrazione arriva anche dalla capogruppo del Nuovo Centrodestra Daniela Faranda (nella foto in basso) che da almeno un anno prova a pungolare l’assessore Mantineo sulle tematiche relative all’accoglienza migranti, senza però aver ottenuto nulla. E i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti. “Senza una pianificazione ed un coordinamento la città di Messina non riuscirà ad accedere ad uno solo dei finanziamenti pubblici” commenta oggi la Faranda che nei mesi scorsi aveva segnalato anche l’importanza di presentare un progetto per provare a rientrare nella prima tranche dei finanziamenti per l'accoglienza dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), senza ovviamente ricevere risposte. “Avremmo potuto accedere a quel finanziamento soprattutto in considerazione del fatto che Messina aveva già partecipato ad un bando della stessa natura, "dettaglio" che avrebbe consentito al Comune di Messina di avere un punteggio nella valutazione del progetto consentendo alla città di avere fondi per migliorare le condizioni di accoglienza dei minori”.
Per la consigliera Ncd il fatto che a questo secondo finanziamento Messina non avrebbe potuto comunque partecipare perché i fondi destinati alla Sicilia erano già stati assegnati è doppiamente grave e dimostra la inefficienza della macchina amministrativa, senza indirizzo politico chiaro e senza struttura di progettazione idonea.
Francesca Stornante