Un'area che comprende gli ex Magazzini Generali, la Casa del Portuale e gli ex Granai. Questa la zona che sarebbe stata individuata per la realizzazione di un hotspot a Messina. Manca ancora, al momento, l'ok ufficiale del Ministero.
L'area individuata e' pensata per essere un futuro raccordo tra aeroporto di Catania e quello di Reggio Calabria da un lato e il Cara di Mineo e altri centri dall'alto.
Con il termine Hotspot, ricordiamo, si intende un particolare centro per migranti, ultima trovata delle politiche migratorie dell'Unione Europea. Già presente a Lampedusa, Pozzallo, Porto Empedocle e Trapani, si tratta di un'ampia area attrezzata per brevi periodi di soggiorno ai fini dell'identificazione e del prelievo delle impronte digitali dei migranti appena sbarcati sui moli cittadini.
Le operazioni di identificazione, fototesseramento e prelievo delle impronte digitali si svolgono con il supporto degli agenti di varie agenzie UE, come l'Easo e Frontex.
Quella degli ex Magazzini Generali e' un'area già presa in considerazione nel corso del tavolo territoriale del 21 gennaio 2015. Allora si valutava l'istallazione di una zona idonea per supportare le operazioni di sbarco e i responsabili della Protezione Civile di Comune e Provincia avevano suggerito proprio quella dei Magazzini Generali. Idea che sul momento venne, però, accantonata.
in origine l'ennesimo centro hotspot in Sicilia sarebbe dovuto sorgere nella città di Augusta. Il progetto è stato bloccato dall'intervento della procura che ha bloccato i lavori per possibili irregolarità nell'appalto, mentre le istituzioni cittadine – comune e autorità portuale in testa – sono insorte per i possibili problemi che un simile centro potrebbe causare all'attività del porto.
Eleonora Corace