Dopo il caldo estivo, di nuovo le piogge. Almeno fino al dicembre 2014, salvo revoche. A dispetto di chi la voleva chiusa già dopo che le prime tende furono erette, la tendopoli dell’Annunziata avrà tutto il tempo per spegnere la prima candelina a fine Novembre e per festeggiare l’anniversario dell’alluvione del 26 dicembre 2013. Un altro caso di curiosa longevità di una struttura “temporanea” sotto il regime dell’emergenza perpetua.
È quanto stabilito dal nuovo bando indetto dalla Prefettura di Messina “su indicazione del Ministero dell’Interno” – come viene specificato nel documento stesso – che ha per oggetto la “convenzione per la prima accoglienza dei cittadini stranieri che hanno chiesto protezione internazionale”. In pratica, il Ministero ha esortato la Prefettura affinché procedesse ad una nuova individuazione dell’ente gestore del campo profughi che nel bando viene indicato con la denominazione "Centro Temporaneo di Accoglienza -località Conca d'Oro, Messina". Il bando specifica che la struttura ha un numero massimo di 250 persone – otto per ogni tenda.
Si legge nel bando: “L'ente gestore dovrà assicurare in particolare i servizi per l'integrazione, oltre i servizi di gestione amministrativa, i servizi di assistenza generica alla persona, i servizi di pulizia e igiene ambientale, l'erogazione dei pasti, la fornitura di beni (compreso l'erogazione del "pocket money" nella misura di euro 2,50 pro capite/pro die, fino ad un massimo di euro 7,50 per nucleo familiare, da erogare sotto forma di "buoni" spendibili in strutture ed esercenti convenzionati o di carte prepagate da utilizzare a seconda delle necessità dell'ospite e l'erogazione di una tessera/ricarica telefonica di euro 15,00 all'ingresso). Possono presentare offerta i soggetti che abbiano maturato comprovata esperienza in ambito SPRAR o in progetti di accoglienza destinati ai richiedenti protezione internazionale, o nella gestione dell'Emergenza nord Africa. Il criterio di aggiudicazione -verificati i prescritti requisiti- sarà quello del prezzo più basso, con una base d'asta di 30,00 (trenta/00) euro, oltre iva (se dovuta). Si procederà all'affidamento del servizio anche in presenza di una sola offerta, purché valida e ritenuta congrua. I servizi compresi nell'allegato schema di convenzione dovranno essere assicurati fino al 31 dicembre 2014, salvo recesso anticipato in caso di venir meno delle esigenze”. Le domande dovranno essere presentate entro le 10:00 del 16 luglio 2014.
Quando lo scorso ottobre fu adibito a centro temporaneo di accoglienza il palazzetto sportivo del PalaNebiolo, il servizio mensa fu affidato alla società Cascina Global Service, mentre l’assistenza sanitaria veniva garantita dalla Croce Rossa. In seguito, a novembre, il bando per l’affidamento ad un ente gestore fu vinto da un’associazione temporanea di imprese che ha visto come capofila la Sines Hospes, copartecipi La Cascina Global Service e Sol.Co. Questo bando scadeva il 31 dicembre del 2013, finora l’affidamento è stato rinnovato in regime di proroga. Ad aprile, la Prefettura ha indetto, comunque, anche un ulteriore bando dove veniva richiesto il suggerimento di una struttura dove realizzare un centro di accoglienza per migranti. Di quattro partecipanti a questo bando, tre hanno presentato strutture in provincia – una delle quali scartata per prima – e una di 150 posti a Messina. Gli edifici rientrano in quelli delle ex Ipab. In questi mesi, la Prefettura ha continuato con gli accertamenti della messa in norma ed idoneità degli edifici, ma tutto tace, finora.
Nel frattempo, al contrario di quanto suggerito da un certo allarmismo iniziale, è solo di varicella e non vaiolo la patologia di cui è risultato affetto un migrante a bordo della nave della Marina Militare Orione, che era attesa lunedì sera sul molo di Messina, salvo poi ricevere l’ordine di sbarcare a Catania, città in ogni modo maggiormente dotata “di strutture ospedaliere più attrezzate”- come riporta una nota ministeriale. Il migrante in questione è stato trasferito con un ponte aereo in una struttura idonea a Roma. Lunedì stesso altri 140 migranti sono stati trasferiti nelle tende del PalaNebiolo e la mattina dopo le zone in ombra della stazione centrale erano tutte occupate da ragazzi eritrei – alcuni poco più che bambini – già tutti forniti del biglietto per la capitale o il nord Italia.
Intanto, in occasione dell’avvio martedì scorso del semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, Renato Accorinti è intervenuto mercoledì sera in videochiamata in un dibattito presieduto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite dedicato alla crisi umanitaria dei migranti e rifugiati nel Mediterraneo. Una video conferenza i cui vari relatori hanno affrontato diverse tematiche: dalle stragi nel Mediterraneo alla situazione in Libia – “molto critica” – passando dall’Unione Europea, Frontex e l’operazione Mare Nostrum- definita “un importante missione umanitaria” – per poi aprire un ampio capitolo sulla tratta di esseri umani con particolare riferimento alle violenze sulle donne e agli abusi sui minori.
Nel suo intervento il Sindaco ha sottolineato come il dramma dei rifugiati sia un problema mondiale. “Anche se in questi ultimi tempi è esploso soprattutto in Sicilia – spiega Accorinti – il problema è planetario. Ogni volta che arrivano questi nostri fratelli, facciamo grandi sforzi per accoglierli, grazie anche al lavoro straordinario di tanti volontari. Anche con pochi soldi c’è un grande impegno umano, ma questo non basta. La situazione globale ha cui stiamo assistendo è l’ultimo fotogramma di un film costruito dal colonialismo di un Occidente predatore che ha rubato le risorse dei paesi del Sud del Mondo. Questi sbarchi e le vittime sul fondo del mare sono una realtà che deve farci svegliare dall’egoismo del mondo ricco verso il mondo più povero. Dobbiamo guardare ai diritti dell’uomo, rimettendo in discussione i nostri stili di vita e la politica dell’Occidente, perciò ci vuole un cambio culturale e spirituale. È il nostro ego che affonda l’intera umanità. Io chiedo che il problema dell’accoglienza non resti nel luogo dove si svolge, non può essere Lampedusa, la Sicilia o l’Italia ad occuparsene. Deve essere un dovere da parte di tutti i Governi dell’Unione Europea e dell’ONU. La prima cosa è l’accoglienza quando arrivano, ma deve essere supportata da una politica economica più equa verso i loro paesi”.
Eleonora Corace