Erano in tutto 536 i migranti sbarcati questo pomeriggio al Molo Marconi di Messina. Dopo una breve "pausa", con l'avvicinarsi della stagione estiva e delle polemiche sulla creazione di un hotspot in città, le navi sono tornate ad attraccare cariche di uomini, donne e bambini per lo più provenienti dall'Africa sub-sahariana. Anche i migranti scesi oggi dalla passerella della Nave Tedesva provenivano, per la maggior parte, da quelle zone.
Ad attenderli, come sempre, la macchina dell'accoglienza coordinata dalla Prefettura di Messina. Il personale Asp, dell'Usmaff e della Croce Rossa ha provveduto alle prime cure e screening sanitari. Le Forze dell'Ordine, in collaborazione con il personale della Guardia Costiera, hanno mantenuto la massima sicurezza.
Le associazioni di volontariato hanno reso lo sbarco il più "accogliente" possibile, mentre il personale dell'Ufficio Immigrazione e della Polizia Scientifica ha completato le fotosegnalazioni. Tutti i migranti sono stati poi fatti salire sui vari pullman e portati nei centri di prima accoglienza della città. Presenti anche i volontari dello Sportello di Mediazione Culturale attivato lo scorso 29 aprile al Pronto Soccorso dell’Ospedale Papardo, il presidio sanitario nato per "accompagnare" i migranti dalla banchina del Molo fino a tutte le cure di cui hanno bisogno. Diversi i casi "particolari" cui hanno dovuto far fronte oggi i medici del 118 e del Papardo. Tra di loro, anche un giovane africano giunto a Messina con un polmone perforato, in gravissime condizioni. (Ve. Cro.)