Sono affacciati dal nono piano di una delle più lussuose navi da crociera mai approdate a Messina, la Celebrity Reflection Valletta. Hanno pagato centinaia e centinaia di euro per avere una cabina col “terrazzino” sul mare, per godersi lo spettacolo della Trinacria, del sole a picco che riscalda le coste nostrane.
Eppure, adesso, quegli sguardi attoniti e sognanti non sono posati su delfini ed onde, ma su duecentoventicinque tra uomini, donne e bambini, che non hanno vestiti nuovi e puliti, e non siedono su comode poltroncine né su eleganti sdraio appoggiate ai bordi di una enorme piscina. Anche questi duecentoventicinque uomini sono arrivati su una nave, che però non è una nave da crociera, bensì il pattugliatore Monte Cimone della Guardia di Finanza. Ed anche loro erano in mare, ma non in veste di turisti, bensì di sopravvissuti, salvati nel Canale di Sicilia mentre su un barcone malandato tentavano di attraversare le acque tra la Libia e la Trinacria.
La Guardia di Finanza li ha raccolti e li ha portati al Porto di Messina, dove si è subito messa in moto la macchina dei soccorsi e dell’accoglienza coordinata dalla Prefettura. Per il sempre attivo personale dell’Asp, dell’Usmaf, della Cri, per le Forze dell’Ordine, la Guardia Costiera, la Protezione Civile e le associazioni di volontariato, la procedura si svolge senza alcun intoppo, sempre la stessa, da ormai due anni. I migranti, tra cui 142 uomini, 37 donne e 46 minori, sono stati visitati e accolti, tra verifica delle condizioni di salute e screening sanitario, poi sono iniziate le procedure di preidentificazione e di smistamento nei vari pullman. Alcuni di loro verranno portati nei centri di prima accoglienza della tendopoli del Pananebiolo, all’Annunziata, ed all’ex Caserma di Bisconte, a Camaro. Gli altri, invece, lasceranno subito la città diretti nei centri d’accoglienza del Nord Italia. (Veronica Crocitti)