L’Altecoen “presenta il conto”…in Tribunale: due milioni di euro il debito di Palazzo Zanca

Se ne è parlato di recente per via delle richieste di condanna avanzate dal Pm della Direzione Distrettuale Antimafia, Fabio D’Anna, nell’ambito del processo sulle infiltrazioni mafiose nel sistema dei rifiuti. Ci riferiamo all’Altecoen srl di Enna, che, in fase costitutiva della società mista, entrò a far parte come socio privato di Messinambiente e che, da questa posizione, per un periodo gestì di fatto il servizio di raccolta rifiuti in città. La società ennese, oggi in liquidazione, per il cui ex-titolare, Francesco Gulino, è stata richiesta un condanna a tre anni, batte cassa al Comune di Messina. L’Altecoen è infatti ancora creditrice nei confronti di palazzo Zanca della somma di 2.371.988,40 milioni di euro. Cifra quest’ultima, corrispondente alle ultime due rate del piano di pagamenti con cui il Comune avrebbe dovuto estinguere il debito complessivo di 11.859.941.35 milioni di euro, risultato di un accordo transattivo tra le parti. E’ proprio a questo punto, però, che sorge il problema. L’Altecoen ha infatti presentato decreto ingiuntivo contro il Comune a causa della mancata estinzione dell’intero passivo, ed in particolare delle ultime due rate, che, rispettivamente, si sarebbero dovute corrispondere il 30 giugno 2011 e il 30 agosto 2011. A fronte di tale inadempienza, evidenziata anche attraverso numerosi solleciti, la società ha dunque deciso di avviare l'azione di recupero coattivo del credito vantato verso palazzo Zanca. Che da parte propria, però, di fronte al rifiuto da parte dell’Altecoen di un “nuovo accordo”, ha deciso di difendersi opponendosi al decreto ingiuntivo. La giunta ha deliberato di affidare l’incarico legale all’avvocato Enrico Caratozzolo (compenso 8000 mila euro, da calcolare però con una riduzione del 40% dei minimi di tariffa).

In una nota dello scorso 1 febbraio, il Comune “ha confessoriamente dichiarato la propria incapacità di corrispondere il debito residuo, proponendo una rinegoziazione dello stesso con pagamenti da imputarsi ai tre prossimi esercizi finanziari”. Un passaggio quest’ultimo, preceduto dalla richiesta del dirigente alla società partecipate, Antonio Cama, di riuscire ad estinguere l’intero importo attraverso risorse di bilancio che però non risulta capiente. "Per tale motivo – scrive il dirigente in una nota dello scorso 30 aprile – è stata formulata la proposta transattiva”. Ma l’ società ha gentilmente declinato l’invito. Un’importante novità riguarda però il fatto che il Tribunale, in seguito all’opposizione presentata dal legale del Comune Caratozzolo, ha sospeso l’efficacia esecutiva del decreto ingiuntivo dell’Altecoen.

(ELENA DE PASQUALE)