“Le università dell’area mediterranea intendono potenziare i già esistenti progetti comuni di alta formazione, ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico con l’obiettivo di offrire nuove prospettive alle giovani generazioni, contribuire alla pace e conferire alla cultura la missione naturale di motore dello sviluppo”. Con queste parole, il rettore dell’università di Messina, Francesco Tomasello, ha aoerto l’incontro con i Ministri dell’Università e della Ricerca di Italia, Marocco e Tunisia, tenutosi presso l’aula Magna dell’Università di Messina.
L’appuntamento è stato l’occasione per concretizzare e consolidare l’annunciata cooperazione tra i tre paesi con l’obiettivo di promuovere progetti di ricerca in ambito scientifico e non solo. L’intento è di trasformare uno sforzo comune in possibilità concrete per le generazioni future, in un momento così particolare come quello che stiamo vivendo: “Questo è l’impegno, eticamente ineludibile, che dobbiamo saper perseguire con grande unità di intenti a livello regionale, nazionale e internazionale, primariamente con i paesi vicini del Mediterraneo, con cui abbiamo condiviso secoli di storia e di cultura”, ha proseguito Tomasello. Impegno che si traduce nella firma di una dichiarazione congiunta tra i ministri Lahcen Daoudi (Marocco), Moncef Ben Salem (Tunisia) e Francesco Profumo (Italia), al fine di potenziare la collaborazione scientifica ed i progetti di sviluppo fondati sulla conoscenza dei tre Paesi del Mediterraneo.
L’incontro è avvenuto all’interno del convegno “La ricerca come motore di sviluppo del Mediterraneo”, a cui hanno preso parte il prof. Giovanni Puglisi, vice presidente della Crui con delega all’internalizzazione con un intervento su “L’internalizzazione del sistema universitario italiano nell’area mediterranea”, il dott. Ivanhoe Lo Bello, vice presidente Confindustria con delega per l’Education che ha parlato di “Collaborazione tra università e imprese per lo sviluppo dell’area euro-mediterranea” e il dott. Francesco Verbaro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che è intervenuto su “I laureati e le dinamiche del mercato del lavoro nel mezzogiorno”.
É stato delineato un quadro della situazione attuale e delle possibilità che gli accordi tra le università e i ministeri dei tre paesi possono favorire. “La formazione universitaria e la ricerca sono tappe essenziali per un mondo di pace, un mondo più giusto. E’ il modo migliore per diminuire le differenza e percorrere insieme una strada comune – ha detto il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo – E’ stato avviato oggi un nuovo processo, che è quello dell’integrazione euro mediterranea, grazie al quale si identifica non solo il bene dell’Italia o della Tunisia o del Marocco, ma un bene più ampio”.
É l’obiettivo di una cultura integrata quello da raggiungere, secondo le parole del ministro, che pensa a progetti che possano favorirne la realizzazione, come un erasmus per il mediterraneo, dove i crediti delle materie diventano moneta di scambio fra le diverse culture. Partire da Italia, Marocco e Tunisia in modo civile per conoscersi nelle differenze ma avere una politica della formazione comune. Queste le intenzioni del ministro italiano che ha concluso: “Mi impegno perché si rivolga grande attenzione al Mediterraneo”. (Giusy Briguglio)