I gestori degli impianti di carburanti confermano lo sciopero che prendera’ il via domani alle 19 per concludersi venerdi’ alle 7. Ad annunciarlo e’ il presidente di Figisc-Confcommercio, Luca Squeri, al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico che si e’ concluso con un nulla di fatto.
”Non ci sono state risposte vere e concrete alle nostre richieste”, spiega Squeri ricordando che i temi sul tavolo erano la politica di tassazione e il conseguente aumento degli oneri per i gestori; il mancato rinnovo degli accordi economici con le compagnie petrolifere e l’introduzione della moneta elettronica. Quindi, sottolinea, ”e’ stato confermato lo sciopero che partira’ domani alle 19 e si concludera’ venerdi’ alle 7”.
Sono differenti le modalita’ dello sciopero dei benzinai, in quanto dipendera’ se i gestori sono operativi su rete ordinaria o autostradale. Per la prima, la chiusura sara’ dalle 19 di domani alle 7 di venerdi’ 14 dicembre, mentre per la rete autostradale lo stop sara’ dalle 22 di domani alle 22 di giovedi’ 13 dicembre.
Mercoledi’ 12 ci sara’ una manifestazione della categoria con presidio, dalle 10,30, davanti a Montecitorio. Mentre la settimana prima di Natale e’ previsto il ‘No Rid Day’. Protesta attraverso la quale ciascun gestore mandera’ ‘insoluto’ il pagamento di una fornitura di carburante , a titolo di parziale anticipo sull’adeguamento della propria remunerazione. Infine nella settimana che va dal 24 al 30 dicembre i gestori non accetteranno pagamenti con moneta elettronica (Carte di credito, pago bancomat, ecc)
“Siamo convinti della validita’ e della necessita’ delle richieste avanzate – dichiarano Federconsumatori e Adusbef – . Un serio piano di modernizzazione porterebbe, infatti, ad un risparmio di 10 centesimi al litro, pari a -120 Euro all’anno per costi diretti e a -90 Euro all’anno per costi indiretti. Un risparmio non indifferente, soprattutto alla luce dei pesanti aumenti dei carburanti registrati negli ultimi anni” aggiungono le associazioni dei consumatori. La protesta creerà forti disagi ai cittadini: non solo molti rischieranno di rimanere ‘a secco’, ma, come consueto, vi sarà la corsa al rialzo da parte di alcuni distributori scorretti, sempre pronti a far pagare a peso d`oro il poco carburante disponibile”.
Il Codacons intanto chiede alla Guardia di finanza ”di effettuare fin da domani mattina controlli ai distributori di carburanti per impedire che si speculi sullo sciopero, innalzando indebitamente i prezzi di benzina e gasolio per approfittare delle inevitabili code che si formeranno nel pomeriggio di domani”. A chiederlo in una nota e’ la stessa associazione dei consumatori in vista dello sciopero dei gestori degli impianti di carburanti che partira’ dalle 19 di domani fino alle 7 del 14 dicembre. ”Sarebbe, infatti, intollerabile, oltre che illegale -sottolinea il Codacons-, se i benzinai dallo sciopero non solo non ci rimettessero nulla, come accade a qualunque altro lavoratore, ma addirittura ci guadagnassero rialzando artificiosamente i prezzi”.