Meglio tardi che mai. Sono servizi ovvi, che il territorio chiede da tempo e arrivano con un ritardo di vent’anni. Di continuità territoriale se n’è parlato tanto ma, troppe volte, sono rimaste solo parole. Ora, finalmente, si fa qualche passo in avanti.
Trenitalia e Blujet hanno firmato una procedura operativa “da adottare in presenza di inconvenienti che producono ritardi rispetto all’orario programmato dei treni o delle navi veloci”.
Sarà formalmente in vigore dal prossimo 29 luglio ma “deve intendersi al già operativa ed è da considerarsi in presercizio”.
In particolare, in presenza di ritardo in partenza degli aliscafi da Messina, “il Comando di Bordo o l’assistenza all’imbarco di Nettuno Multiservizi dovrà attivare tempestivamente prioritariamente la dpa (designated persone ashore, persona designata a terra) o il comandante, che concorderanno con la Sala Operativa di Trenitalia le azioni da adottare e daranno immediato ritorno per eventuali comunicazioni ai passeggeri a bordo”.
In direzione inversa, invece, in caso di ritardo del treno a Villa San Giovanni, “la procedura prevede che la sala operativa di Trenitalia attivi Blu Jet allorquando il ritardo del treno, nella stazione di rilevamento di Rosarno, è superiore a 5 minuti circa”.
In tal caso “la dpa o il comandante disporranno la partenza ritardata dell’aliscafo fino a circa 15 minuti o altra soluzione alternativa per garantire il proseguimento verso Messina a tutti i passeggeri. Le soluzioni individuate, in gestione operativa, saranno comunicate ai Comandi di
Bordo ed anche alla società Nettuno Multiservizi che garantirà il presenziamento costante in loco, la divulgazione delle informazioni e l’assistenza necessaria ai viaggiatori durante i tempi di permanenza in area portuale”.
E quale sarebbe la soluzione alternativa in caso di ritardo del treno di oltre 15 minuti? “Il proseguimento da Villa verso Messina, sia in presenza di significativo ritardo dei treni connessi che per eventuali condimeteo avverse, sarà assicurato di volta in volta e in gestione operativa, dalle navi ferroviarie di Rfi e, ove possibile secondo modello di esercizio attuato, da quelle di Bluferries qualora si pervenga alla sottoscrizione di accordo commerciale”.
Fino ad oggi si verificavano spesso situazioni come quella che ci è stata raccontata di recente da una nostra lettrice, coi passeggeri costretti a percorrere a piedi, bagagli al seguito, la distanza fino agli imbarcaderi privati.
Poi l’interrogazione del Movimento 5 Stelle, prima firmataria la deputata messinese Angela Raffa. A un mese di distanza, la risposta positiva che il territorio chiedeva.