Il progetto è stato redatto nel lontano 1996 ma, come spesso accade a Messina, tanti anni sono trascorsi invano. Eppure il collegamento stradale tra la zona Falcata e il viale Gazzi rappresenterebbe un asse viario fondamentale sotto diversi aspetti, quali ad esempio un’alternativa alla via La Farina per il collegamento tra il porto storico e la tangenziale e la riqualificazione di un’area costiera lasciata allo sbando.
Ultimamente ci si era concentrati più sul progetto “faraonico” della via del Mare sino a Tremestieri, senza pensare che le due strade non confliggono tra loro e che la riqualificazione della via don Blasco, contrariamente al suo omologo, è già dotata di esecutività.
Sabato 1 giugno, alle 18, nella sala Falcone Borsellino di palazzo Zanca, verrà firmato il protocollo d’intesa “per la riqualificazione e valorizzazione urbanistica, economica e sociale della porzione di territorio che si estende dalla Zona Falcata allo svincolo di Tremestieri”.
All’incontro, saranno presenti il commissario del Comune di Messina, Luigi Croce, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta; il presidente dell'Autorità Portuale, Antonino De Simone; il presidente della Rete Ferroviaria Italiana Rfi, Dario Lo Bosco, e l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Sistemi Urbani, Carlo De Vito.
La firma rappresenta un obiettivo importante, ma ancor più importante è il fatto che l’accordo si può tradurre nell’appalto immediato per la via don Blasco, non appena reperiti i finanziamenti. Ma anche su questo aspetto traspare ottimismo. 24 milioni il costo previsto per la realizzazione dell’opera che, secondo quanto dichiarato dal presidente Crocetta, sarà inserita nella programmazione dei fondi europei 2014-2017. La svolta si è avuta col rinnovo del Governo regionale, che ha alle infrastrutture e i trasporti il messinese Nino Bartolotta, e dell’Autorità Portuale, visto che il presidente Nino De Simone ha puntato molto sulla realizzazione del collegamento tra il porto storico e il viale Gazzi, tanto da prevedere un cofinanziamento da parte dell’ente di via Vittorio Emanuele, nonostante le aree non siano di propria competenza.
Dalla via don Blasco, la nuova strada attraverserà la radice di via Santa Cecilia e il sottopasso delle Ferrovie, con relativi correttivi su pendenze e curvature. Poi, sfruttando l’area della cosiddetta “Piccola velocità”, che Rfi concederà, si giungerà alla base del viale Europa, dove verrà coperta la parte finale del torrente Zaera. Da qui, il collegamento con la via Maregrosso fino al capolinea sud della linea tranviaria. La larghezza minima sarà di dieci metri, la massima di venti metri.
(Marco Ipsale)