MESSINA – In commissione Ponte è arrivato il turno di un altro ex sindaco, l’ultimo prima delle amministrazioni De Luca-Basile, Renato Accorinti. L’ex primo cittadino è stato il volto e il simbolo dell’intero movimento No Ponte per oltre un ventennio, pur non appartenendo oggi a nessuno dei tre comitati attuali.
Accorinti ha fatto una lunga introduzione: “Per me è un’emozione forte tornare qui, soprattutto per parlare di questo argomento. Questa battaglia per me è cominciata in tempi non sospetti. Abbiamo iniziato nel 2002 e non ho mai fatto un’azione che ha avuto un qualsiasi ritorno personale. Tutto ciò che ho fatto, compreso il gesto di salire sul Pilone, l’ho fatto perché l’ho sentito. Già allora ho capito che si trattava di un pericolo e ho voluto urlare al mondo che ‘attenzione, in questo posto unico e irripetibile può andare tutto male’. Sono stati discussi tutti gli aspetti di quest’opera e questo movimento di cittadini per il no è cresciuto sempre di più. Poi ho avuto la fortuna di poter servire l’intera comunità, qualcosa di meraviglioso e dall’infinita bellezza. Lo sapete, però, che questo è un argomento che mi tocca e oggi è un momento preoccupante. Rispetto le posizioni di tutti voi, favorevoli o contrari, perché anche tra marito e moglie ci possono essere opinioni diverse. Ma le guerre tra persone non si fanno solo per partito preso, se no non è più politica. Va tolto l’odio, dai confronti tra persone. Il principio sacro della non violenza è che si combatte l’errore non l’errante, tutte le persone sono sacre, anche i peggiori nemici. Oggi non vengo qui a dettare verità, ma voglio dirvi con l’anima in mano che siamo stati fortunati già di vivere in questa forma umana e in un posto che è una meraviglia, nonostante i tanti problemi. Basta pensare che in questi anni non abbiamo visto guerre sulla nostra pelle, o che siamo pieni di patrimoni naturali, lo Stretto, le Eolie, poco distante l’Etna. Questo luogo, lo Stretto, ha delle unicità pazzesche, meriterebbe di essere patrimonio dell’umanità. Tutto questo va preso in considerazione perché è fondamentale”.
L’ex sindaco ha parlato di battaglie sociali, spiegando che “si sta accanto alle sofferenze e ai diritti delle persone. La difesa del creato è il nostro compito. Dobbiamo fare di tutto, ce lo deve dire la nostra coscienza. Molti parlano del progresso, ma cosa significa, solo avere più infrastrutture? Ovvio che le opere strutturali servano, proprio qui più che mai, in un Meridione offeso da tutti i partiti di ogni estrazione politica. La potenzialità del Sud è straordinaria ma cosa dobbiamo fare? La nostra è una bellezza straordinaria, c’è qualcosa di particolare? Sì, la Sicilia è una terra storica, con un cibo straordinaria, il clima, abbiamo tutto, ma cosa serve? La domanda più semplice, quella fondamentale, è: il ponte a che serve? Se fossi pontista direi i motivi chiari perché lo voglio. Cosa cambia, a cosa serve, se oggi ci fosse cosa cambierebbe, a fare prima e andare più velocemente dall’altra parte? È con navi e aliscafi che arrivi nel centro di Reggio e di Messina, con il ponte si farebbero 45 km in più da entrambe le parti. Ai cittadini di Messina e di Reggio non serve. E aggiungo che mancano tutte le infrastrutture. Fare tutto questo al Sud è impossibile perché non ci sono i soldi e nemmeno i tempi. Ci vogliono decenni e decenni e risorse che non ci sono. Abbiamo bisogno di infrastrutture urgentemente, soprattutto a livello di ferrovie visto che abbiamo i binari singoli e i treni a gasolio. Roma-Milano in 2 ore è 59 minuti, gusto così. Ma qui quanto ci stiamo? Per il ponte ci vogliono 15 miliardi per iniziare, ma sarà come la Salerno-Reggio Calabria e ogni variante costerà altro miliardi. Possiamo avere sulla coscienza la devastazione di cantieri che non finiranno mai, facendo vivere centinaia di persone nella polvere. L’esempio sono i 150 metri della galleria di Letojanni per cui ancora si lavora dopo 8 anni, senza contare gli svincolo. Non è una cosa di partiti. Dobbiamo difendere un luogo che non appartiene solo a noi”.
Poi l’attacco a Salvini: “Ha detto che a luglio sarebbero partiti i lavori e non iniziano. È ovvio che sia campagna elettorale ma non può fare così sulla pelle dei cittadini, senza rispetto per chi perde le case. I lavori non iniziano, quindi ti dimetti? Macché. Mi chiedo se all’interno dei partiti ci sia un dibattito. A livello nazionale sono tutti contro il ponte, guardate i sondaggi. Non possiamo stare col pericolo di devastazione per la nostra città. Quell’urlo che ho fatto da quel Pilone era un grido d’allarme. Vi invito solo a riflettere: posso sbagliare e resta devastato tutto il territorio? Tutti quei soldi li darei alla scuola, da dove possono uscire bravi professionisti, bravi medici, bravi maestri e persone con coscienza, e vogliamo una società migliore per i nostri figli. Il mio messaggio è di coscienza, perché il giorno in cui si distruggerà tutto non potrete fare finta e fischiettare”.