No a pericolose fughe in avanti che finirebbero con lo smentire quanto finora fatto con il ddl e a vanificare qualsiasi opera di salvataggio.
Sull’accorpamento Piemonte-Neurolesi torna ad intervenire la Cisl, con una nota nella quale si ribadisce la posizione già espressa il 4 maggio, ovvero il sì ad una fusione “che contemplasse il mantenimento del Pronto Soccorso con l'attuale consistenza di Unità Operative e posti letto, implementato ed arricchito con un settore di eccellenza rappresentato dal Neurolesi con la neuro riabilitazione”. La Cisl ricorda che, immaginando che un progetto di tale portata necessiti comunque di tempi tecnici, un mese fa aveva chiesto chiarezza sia sui percorsi che sul cronoprogramma.
“Tranquillizzati dal Decreto Attuativo n. 46 del 14/01/15 “Piano di riqualificazione e riconversione della rete ospedaliera”che prevede l'accorpamento entro il 31 dicembre 2016 di alcuni Ospedali- si legge nella nota- reputiamo che un anno e mezzo sia un tempo sufficiente per dar vita alla nuova azienda, tenuto anche conto che dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia della nuova rete ospedaliera, l’assessore Borsellino ha inviato alle aziende sanitarie le linee guida per la formulazione dell’Atto Aziendale e per definire le nuove piante organiche. Non comprendiamo, quindi, il motivo e la fretta delle azioni intraprese dalla Direzione Aziendale del Papardo-Piemonte che ha già disposto il trasferimento dell'Unità di Medicina dal Piemonte al Papardo. Nasce il sospetto che verosimilmente seguiranno, a breve, le altre Unità Operative, decretando di fatto la chiusura del Pronto Soccorso e la “fine” dell’ospedale Piemonte”.
Il sindacato sottolinea come,se dovesse continuare questo percorso,nei fatti si verrebbe a verificare l’esatto opposto di quanto dichiarato dall’assessore Borsellino,dal presidente della Commissione Ars sanità e dai vertici del Papardo e dell’Irccs in merito al mantenimento nel viale Europa delle specialità attualmente presenti.
"In questa fase di determinazione delle dotazioni organiche e degli atti aziendali non sembra opportuno lanciarsi in fughe in avanti. La vertenza del Piemonte va affrontata seriamente e definitivamente sui tavoli regionali chiamando alla presa di responsabilità anche quei politici che sinora hanno dispensato speranze e certezze, ma nulla più".
Sulla vicenda interviene anche Renato Coletta, rappresentante sindacale dello Snater il quale spiega come: “Il verbale della seduta della commissione Sanità dell’Ars del 19 maggio scorso rivela in tutta la sua drammaticità, le reali intenzioni dell’assessore Borsellino in merito allo smantellamento dell’emergenza urgenza e delle UO ad essa sottesa. Appaiono ancor più prive di sostanza le parole del Primo cittadino, massima autorità sanitaria, il cui pensiero appare sempre più dettato e influenzato da ambienti politico- sanitari locali che costituiscono la vera sala regia dell’operazione di smantellamento del nosocomio di viale Europa”.
Secondo Coletta l’azione di smantellamento prosegue con la circolare che ha sospeso i ricoveri nel reparto di Medicina generale del Piemonte e che potrebbe essere l’inizio di una serie di disposizioni che riguarderanno Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, il Punto Nascite e l’UTIN, eccellenze del Piemonte destinate ad esser trasferite al Papardo.
“Il bacino d’utenza del Papardo- prosegue Coletta- è limitato ai 31mila abitanti della VI° circoscrizione e il primo svincolo autostradale, quello del Boccetta, è distante ben 12 chilometri, mentre la chirurgia pediatrica del Policlinico di chilometri ne consta ben 15”! Del tutto differenti i numeri del Piemonte: oltre 40.000 abitanti dei 12 comuni che ricadono nel distretto sanitario di Messina (D26) e un bacino d’utenza di oltre di 150.000 cittadini delle 3 circoscrizioni (III°- IV ° – V°), per un totale di oltre 190mila abitanti e uno svincolo autostradale che consente un celere raggiungimento del pronto soccorso. Dati inconfutabili, oltre alla media annua di 44mila dei 3 pronto soccorsi( generale, pediatrico e ginecologico), che smentiscono clamorosamente le considerazioni suggerite al Sindaco nella lettera del 7 agosto con cui il primo cittadino suggeriva lo spostamento del Punto Nascita + l’UTIN al Papardo, di fatto dando il via libera al progressivo smantellamento del nosocomio di viale Europa”.
Lo Snater non esclude anche di portare avanti, insieme al Comitato ed alle associazioni mobilitate per la vicenda,di ricorrere ad azioni legali.
La polemica ha comportato l’intervento anche della Federazione sindacati indipendenti: “Abbiamo avuto garanzie dal direttore sanitario del Neurolesi, Alagna, che il Pronto Soccorso della struttura ruoterà sull’efficacia dell’Osservazione Breve e su un’assistenza di primo livello (Cardiologia associata all’Utic, Medicina Interna e potenziamento di Traumatologia e Specialistiche Riabilitative)- scrive Giovanni Micali,segretario territoriale Fsi Messina- attingendo ai 12 milioni di euro stanziati che verranno spesi come fondi ex art. 20 e in base al protocollo d’intesa tra le due Amministrazioni.. Pur avendo un indirizzo riabilitativo, il Pronto Soccorso del Piemonte, accorpato all’Irccs Neurolesi, dovrebbe fornire un’assistenza di primo livello, con il mantenimento della Cardiologia associata all’Utic (8+2 posti letto), della Medicina Interna con i suoi 12 posti e il potenziamento di Traumatologia e Chirurgie Riabilitative (entrambe 8 a testa). Il supporto di una Chirurgia Riabilitativa non è assolutamente superfluo ma può diventare il fulcro per la gestione del paziente post acuzie. Può essere Toracica, Oncologica, Ortopedica per salvare molte vite, per esempio, dopo gravosi interventi cardiologici. Chi afferma che ‘non si mangia’ (da voci di corridoio e Social) deve documentarsi meglio”.
Quanto al trasferimento dei 4 posti di Medicina generale dal Piemonte al Papardo la nota di Fsi ricorda che è stato disposto su richiesta del primario, Rosa Girasella e per motivi legati alle ferie arretrate 2014 da dover essere prese necessariamente entro il 30 giugno. “Far sparire le duplicazioni di reparto- conclude la nota- è un obiettivo aziendale, ma soprattutto di governo regionale e ministeriale per cui si sta solo attuando quello che è stato concertato. Toccherà presto anche ad altre Direzioni Ospedaliere doversi rimboccare le maniche in tal senso”.
Rosaria Brancato