MESSINA – “Per quanto riguarda la perdita di Santa Margherita, stanno lavorando i tecnici. Bisogna mettere in sicurezza lo scavo e si sta valutando se fare un intervento tampone, o di che tipo, per cercare di alleviare il disagio il più possibile”. Così ieri la presidente di Amam, Loredana Bonasera, nella conferenza stampa sulla crisi idrica a Messina. Di sicuro, si renderà però necessario successivamente o uno stop idrico programmato, o un intervento comunque importante con effetti su tutta Messina, per riparare la condotta Fiumefreddo. Cosa non all’ordine del giorno, data la delicatezza del momento e delle situazioni critiche sul fronte dell’acqua. Ma prima o poi necessaria, una volta definito il passaggio di un carico maggiore di acqua dal pozzo Bufardo-Torrerossa. Nel frattempo, è probabile un intervento tampone.
Pochi giorni fa l’annuncio di “una copiosa perdita d’acqua dalla condotta Fiumefreddo che serve Messina. I tecnici hanno effettuato diversi sopralluoghi e si dovrà intervenire per la riparazione. Anche questo tema va condiviso in prefettura con la cabina di regia regionale”, ha sottolineato nei giorni scorsi il sindaco Federico Basile. Allo studio, tempi e modi per intervenire in modo strutturale.
Alla luce del sopralluogo sul pozzo Bufardo-Torrerossa, si punta intanto a prendere più acqua per Messina e altri Comuni, che dipendono da quella sorgente, da lì, con una prevalenza dell’uso idropotabile rispetto a quello irriguo, in linea con quanto deciso dalla presidenza della Regione siciliana. Ma senza danneggiare la produzione agricola. A quest’ultima, secondo il Dipartimento regionale dell’Agricoltura, dovrebbe andare un terzo della portata di solito destinata, con la conseguenza che la parte eccedente potrebbe essere erogata per l’uso idropotabile. Sarà ora un tavolo tecnico, dopo il confronto in prefettura, a calcolare il tutto per Messina e altri Comuni.