I mezzi, il patrimonio, il personale gestito sul traffico gommato e pendolare, le partecipazioni nel Consorzio Metromare e Terminal Tremestieri transitano da RFI a Bluferries.
Con una asettica nota informativa il Gruppo Ferrovie dello Stato getta la maschera, eludendo il confronto sempre richiesto dalle Organizzazioni Sindacali e confermando tutti i timori che la Fit Cisl evidenziava da tempo sul progetto Bluferries.
“È la malcelata voglia di del Gruppo FS di esternalizzare tutto il segmento della navigazione”, sottolineano il segretario provinciale della Fit Cisl Enzo Testa e il responsabile Mobilità della Fit Michele Barresi. “Bluferries – continuano i rappresentanti della Fit Cisl – partirà il 1° ottobre nel peggiore dei modi. Avevamo chiesto di condividere un percorso che desse garanzie della continuità del servizio pubblico sullo stretto e dei diritti dei lavoratori impiegati, oggi vediamo che l’azienda FS ci mette davanti al fatto compiuto applicando criteri discutibili e penalizzanti per 82 lavoratori che vedranno perdere persino lo status e le garanzie del contratto ferroviario transitando d’imperio in quello marittimo”.
La Fit Cisl contesta la soluzione e il metodo, ritenuto assurdo e inaccettabile, “un segnale chiaro dell’assoluto disprezzo, da parte di FS, delle più elementari regole alla base delle relazioni industriali e conferma della politica di mortificazione del territorio perpetrata da anni in riva allo stretto, dove continuiamo a riscontrare attorno alle lucrose attività di traghettamento operazioni spesso poco chiare. Auspichiamo – concludono Testa e Barresi – che prevalga il buon senso, col ritiro immediato del provvedimento e l’inizio di un percorso sindacale, già da tempo richiesto, in cui si possano condividere metodi e criteri che non penalizzino servizio e lavoratori”.