Si infiamma il clima tra i lavoratori della Caronte e Tourist. L'azienda ha comunicato che il pagamento delle retribuzioni slitterà di qualche giorno, per i sindacati è un segnale molto preoccupante.
Mentre i dipendenti di Caronte e Tourist si preparano al terzo sciopero in poco più di due settimane brutte notizie arrivano dalla società. Ieri è stato comunicato ai dipendenti che il pagamento della retribuzione slitterà di alcuni giorni. A segnalarlo sono le segreterie provinciali di Filt-cgil, Fit-cisl, Uilt Uil e Uscalac-Uncdim che in una nota scrivono che “in Caronte e Tourist questo ritardo non si era mai verificato e non si comprende quindi perché un fatto così eccezionale non sia stato comunicato al tavolo di trattative dello scorso 26 settembre e, soprattutto, perché la decisione aziendale segua invece di poche ore l’effettuazione di una protesta. E’ chiaro che i modi ed i tempi con cui Caronte e Tourist sfodera oggi questa ennesima provocazione sono quantomeno sospetti e poiché è scontato che ciò avvelena oltremodo il clima di questa già difficile vertenza chiediamo ai vertici aziendali di non esasperare ulteriormente gli animi e a corrispondere ai lavoratori quanto loro dovuto nei termini dettati dal contratto di lavoro”.
I marittimi avevano bloccato il trasporto nelle acque dello Stretto già lo scorso 21 settembre e poi ancora il 28. Un nuovo sciopero è già stato annunciato per il prossimo 9 ottobre e questa notizia ha ulteriormente surriscaldato il clima. La mobilitazione dei dipendenti è scattata dopo gli annunci da parte di Caronte e Tourist di possibili tagli al personale, a rischio ci sarebbero quasi cento posti di lavoro, o in alternativa di una riduzione del 25% degli stipendi. La vertenza insomma resta aperta. I sindacati si erano resi disponibili ad un confronto tra le parti per trovare una soluzione, soluzione che a quanto pare si allontana sempre più. (Francesca Stornante)
fra poco chiude Franz?
MI PARE CHE UN (EX) SINDACALISTA…
ci sia che potrebbe sanare la vertenza ma si trova dalla parte dell’azienda non da quella dei lavoratori…bisogna esseri minuti nell’esaminare la vertenza..
che dire la C&T ha avuto tutto dalla città con lo scopo ultimo di dare del lavoro ai messinesi, e ora che fa morde la mano che la ha nutrita………. o ci sono altri interessi sotto visto il periodo non mi meraviglierei…….
Se i sindacati (e i lavoratori) continueranno questo braccio di ferro, a piangere saranno moltissime famiglie. Per C&T si potrebbe profilare lo spettro della dismissione.
Gli stipendi dei marittimi (inquadrati con vecchi contratti che oggi qualsiasi lavoratore sogna di avere) non sono per nulla bassi e privarsi di una percentuale, invece che perdere il lavoro, credo sia il miglior compromesso. Il sindacato, semmai, potrebbe mediare su questa percentuale invece di schierarsi contro la C&T.
Ancora non si è capito che l’Italia è sull’orlo del precipizio economico e l’esempio della Grecia non tarderà ad essere replicato qui da noi, con il beneplacido di Monti e Napolitano che continueranno, assieme alla casta, a vivere agiatamente al disopra dei cittadini che non avranno più risorse.
Votando una delle tante facce di merda che compaiono su questo sito diventeremo come il Lussemburgo
Il padrone usa il bastone con i suoi schiavi e nella società medievale messinese gli si dice anche bravo
stile vincenzo
Tutti a 800 euro al mese vogliamo. Schiavi nelle loro mani.