L’annuncio è arrivato a sorpresa, nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore generale dell’Amam, Claudio Cipollini. Lo ha dato il presidente Leonardo Termini ed è una buona notizia, attesa da quasi sette anni, da quando la condotta dell’Alcantara si danneggiò in contrada Scoppo, ad Alì Terme. Ancor più da quando è “scoppiata” la crisi idrica, nell’ottobre 2015, l’Amam aveva più volte sollecitato i lavori di riparazione, senza risultato. L’avvio dei lavori era atteso nei prossimi mesi, invece sono iniziati qualche tempo fa, senza che ne sia stata data comunicazione e persino l’Amam non ne sapeva nulla.
“Me lo ha riferito ieri l’amministratore delegato di Siciliacque, Stefano Albani – dice Termini -, addirittura i lavori sarebbero quasi completati e in dirittura d’arrivo. Per me è stata una lieta sorpresa. Poi Siciliacque dovrà anche verificare lo stato della condotta ma, a questo punto, ritengo che a breve il flusso idrico potrà finalmente tornare al serbatoio di Tremonti. Dovremo incontrarci per stabilire i rapporti in funzione delle nostre necessità”.
Se davvero finalmente l’acquedotto Alcantara sarà riparato, si potrà affrontare anche il secondo problema, quello del costo elevato. “E’ una questione politica – prosegue Termini -, che speriamo possa essere risolta, per il momento saremo felici di avere finalmente a disposizione, quando necessario, una seconda condotta”.
E visto che è un problema politico, interviene il sindaco Accorinti. “Ne ho parlato più volte con Crocetta – afferma -, bisogna dare una svolta, i cittadini hanno scelto per l’acqua pubblica ad un referendum, non si può andare contro questa volontà. Ho avuto uno scontro con Siciliacque e ripeterò a Crocetta di essere più duro perché l’acqua deve tornare a costi giusti”.
Lavori in corso anche a Calatabiano, lì dove franò la collina che gettò la città nella crisi idrica. “Il dott. Bonina, della Protezione Civile – riprende Termini -, mi ha detto che a fine marzo potremo iniziare a posizionare la condotta. Allora indiremo subito la gara per affidare i lavori, anche perché la tubazione è già stata acquistata. L’emergenza potrà dirsi conclusa solo quando la condotta sarà posata definitivamente”.
Paradossalmente a preoccupare non è tanto Calatabiano quanto Forza d’Agrò. C’è un progetto comune tra la Regione, per la messa in sicurezza del territorio, e l’Amam, per la messa in sicurezza della condotta. “Il nostro progetto è stato approvato dal Genio Civile – continua Termini – ma c’è un problema di verifica sismica, che riguarda la Regione. Il progetto è a Palermo e attendiamo notizie. La situazione è delicata e ci preoccupa fortemente, l’abbiamo ribadito più volte alla Regione. La galleria Sant’Alessio è compromessa, dovesse succedere qualcosa sarebbe una nuova emergenza. Insieme all’assessore De Cola e al direttore Cipollini chiederemo alla Regione tempi certi, viceversa dovremo attivarci diversamente. Abbiamo già fatto opere di drenaggio per scaricare le acque ed evitare che le fessurazioni possano aggravarsi, abbiamo fatto opere di consolidamento della galleria, ma si tratta sempre di soluzioni tampone. Il problema va risolto radicalmente e non possiamo certo occuparci noi di mettere in sicurezza il territorio. Ogni volta che le condizioni meteo sono avverse mandiamo tecnici sul posto a fare verifiche. Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo, ora spetta agli organi competenti risolvere il problema”.
(Marco Ipsale)