Politica

Acquedotto, pozzi e depuratori. Se la burocrazia rallenta i progetti

MESSINA – 3 milioni 110mila euro per un progetto di mitigazione delle vulnerabilità dell’acquedotto Fiumefreddo; 3 milioni 300mila euro per il ripristino e la messa in esercizio di una delle quattro vasche del serbatoio Montesanto 1; 3 milioni per il depuratore di Mili; 4 milioni e mezzo per eliminazione perdite e ricerca nuovi fonti.

Progetti esecutivi per 14 milioni, già finanziati nel Masterplan, che potrebbero far fare il salto di qualità nella gestione della rete idrica messinese. Ma tutto, come spesso accade negli iter pre gare d’appalto, procede a rilento.

“Aspettiamo solo che la Città Metropolitana ci dia il via – dice il presidente dell’Amam, Salvo Puccio -. Sappiamo che manca una firma ministeriale e che si è perso un po’ di tempo con il cambio di governo. Ma speriamo che entro qualche settimana tutto sia pronto”.

ACQUEDOTTO FIUMEFREDDO

Cosa prevedono questi progetti? La condotta del Fiumefreddo è precaria a causa di fenomeni di corrosione elettrolitica e gli ammaloramenti danno luogo a perdite che si possono riparare soltanto interrompendo l’erogazione. Mancano, peraltro, organi di intercettazione della linea e di regolazione della portata, non è quindi possibile effettuare manovre lungo la condotta e governare l’antecedente fase di svuotamento della tubazione per eseguirne la riparazione e quella successiva di riempimento completato l’intervento. Il progetto da 3,1 milioni è di mitigazione delle vulnerabilità, ma è praticamente una ristrutturazione dei punti più critici. Una volta pubblicata la gara d’appalto, sono previsti quattro mesi per l’avvio dei lavori, che dovrebbero durare un anno e tre mesi.

SERBATOIO MONTESANTO

Col nuovo serbatoio Montesanto 1, invece, si potrà ampliare la portata idrica, avere una riserva in caso di emergenza, e, con un nuovo collegamento al Montesanto 2, eliminare i costi di esercizio dell’impianto di sollevamento esistente che alimenta oggi il serbatoio Tremonti e gli impianti collegati. Anche in questo caso, quattro mesi per l’avvio dei lavori, che però dovrebbero durare due anni.

I DEPURATORI di MILI e SAN SABA e quello da realizzare a TONO

C’è poi l’intervento più atteso dagli abitanti di Mili, che da anni convivono con la puzza del depuratore. Le emissioni saranno convogliate verso i filtri di trattamento, le vasche saranno coperte, avranno un nuovo impianto di areazione, verranno adeguati anche gli impianti elettrico ed antincendio. Dopo i “soliti” quattro mesi per l’avvio dei lavori, questi dureranno un anno e due mesi.

E’ stata affidata la progettazione anche per la copertura delle vasche del depuratore di San Saba, dov’è prevista la sostituzione delle reti idriche e fognarie.

E, soprattutto, c’è un finanziamento da 40 milioni per realizzare un nuovo depuratore a Tono, che dovrebbe risolvere i problemi della zona nord, dove quello di San Saba è insufficiente, soprattutto in periodo estivo. “Ho appena incontrato il commissario Rolle – racconta Puccio – e mi ha detto che entro settembre dovrebbe essere pubblicata la gara per il progetto esecutivo”.

RICERCA IDRICA

Infine il progetto per la ricerca idrica e la realizzazione di nuove infrastrutture di captazione ed adduzione nel territorio comunale. Prima ancora, l’azienda ha lanciato l’avviso “Acqua cerca Amam”, che ha già ricevuto già decine di segnalazioni considerate sfruttabili.

(Marco Ipsale)