MESSINA – La sconfitta di domenica sera per l’Acr Messina è stata pesante, quattro gol subiti, di cui tre in meno di 10 minuti a cavallo tra primo e secondo tempo sono un piccolo campanello d’allarme per la difesa biancoscudata. Il Crotone comunque non ha dominato la partita anzi è anche andato in svantaggio. Nonostante il vice allenatore Nardecchia in conferenza stampa abbia detto che “quando abbiamo accelerato abbiamo fatto male” il campo sembra aver detto altro.
Il Messina non ha subito l’impatto emotivo che temeva mister Auteri alla vigilia della sfida e ha affrontato il Crotone a viso aperto. I biancoscudati hanno tenuto testa alla squadra ospite e passando addirittura in vantaggio alla mezz’ora con Marino. L’arbitraggio ha sicuramente influito, non nelle proporzioni che ha espresso il presidente Sciotto che giustamente è appassionato. Ma vedersi fischiare per quasi tutto il primo tempo contro, anche quando magari hai ragione, per un gruppo giovane può essere frustrante e può creare nervosismo.
Dopo il passaggio a vuoto, che ha condizionato l’esito della sfida, comunque non c’è stato il crollo tra le fila biancoscudate. I calciatori di casa sono riusciti a segnare un’altra rete (Konate) e andare vicino anche al terzo gol: la punizione di Curiale che si è stampata sulla traversa. 0 punti in classifica, -2 la differenza reti, ma si riparte – anche letteralmente nella giornata di oggi con gli allenamenti – con la consapevolezza che il gruppo non si è disunito e ha idee di gioco e voglia di fare. Domenica prima trasferta stagionale, sul campo della Virtus Francavilla alle 17:30.
Tutte le azioni più pericolose della serata al Franco Scoglio sono arrivate da inserimenti con palloni calciati oltre la linea difensiva. L’inserimento di Marino ha sorpreso la difesa del Crotone; sul secondo rigore concesso al Crotone il difensore centrale del Messina manca il pallone e lascia correre l’avversario; le reti di Tribuzzi e Awua nel secondo tempo sono quasi in fotocopia, ma speculari: due cross con la difesa schierata del Messina che legge male il pallone e l’attaccante che arriva in corsa da dietro può staccare quasi indisturbato.
Tolta la sgroppata sulla sinistra di Tribuzzi, in occasione del primo rigore, e la discesa di Giron nel recupero del primo tempo il Crotone non ha mai trovato varchi centrali, o superato i centrali del Messina segno che l’impostazione difensiva ha retto. C’è da assestarsi nel leggere meglio il fuorigioco, in occasione del terzo gol Tribuzzi era ampiamente in posizione regolare, e i centrocampisti in quel caso devono seguire l’uomo che entra.
Il popolo messinese si è scatenato contro l’arbitro Pascarella di Nocera Inferiore che ha concesso due rigori al Crotone nel primo tempo e ha convalidato il gol nel recupero. Nel dettaglio Konate, in occasione del primo rigore, sbraccia con Tribuzzi e le gambe dei due entrano in contatto. Rigore generoso, Konate ingenuo, ma tutto sommato la chiamata ci sta. Sul secondo rigore Daga in uscita non tocca sicuramente il pallone, l’attaccante ospite va a terra, dalla tribuna stampa (e dall’immagine televisiva) non si capisce se ci sia stato effettivamente il contatto. Nel caso ci fosse stato il contatto anche qui nessun dubbio: è rigore. Il secondo gol del Crotone arriva quando mancano ancora 15-10 secondi allo scadere del secondo minuto di recupero, Giron arriva sul fondo e crossa. Questo è l’episodio più dubbioso perché il pallone è davvero al limite. Nessuna immagine chiarisce se abbia varcato o meno la linea di fondo.
Su queste decisioni sembrano esserci pochi dubbi quindi e vanno accettate. Ciò che invece può essere rimproverato al signor Pascarella è la gestione del match. Sin dai primi minuti sembra che vengano fischiati falli solo contro il Messina. Il Crotone, squadra di esperienza, ne approfitta per innervosire i giovani calciatori del Messina. Quando Auteri si becca un cartellino giallo per protesta, intorno al 14′ del primo tempo, ha ragione: Grillo è lanciato e il difensore avversario gli taglia la strada col chiaro scopo di non lasciarlo andare via. L’arbitro addirittura in questo caso concede la punizione agli ospiti.
In una situazione già così calda, con un gol allo scadere del recupero subito dal Messina e la provocazione poco prima di Chiricò sotto la Curva Sud probabilmente al rientro negli spogliatoi tra le fila biancoscudate c’è stato un momento di sconforto e rabbia che ha inevitabilmente influito, questo sì condizionando la partita, sulla squadra di casa.
Altro episodio grave, che è giusto condannare, è il lancio delle bottigliette dalla Curva Sud verso i giocatori del Crotone. I calabresi hanno provocato la tifoseria, ma la rabbia di coloro che erano in quello spicchio di stadio e i conseguenti lanci in direzione dei calciatori ospiti fanno male al calcio e anche alle casse della società. Il giudice sportivo si è espresso con una multa di 5.000 euro. Tra l’altro da anni negli stadi non è permesso introdurre bottigliette proprio per evitare situazioni del genere, quindi come è potuto succedere?
Tornando alla partita note liete per l’Acr Messina sono Roberto Marino che ha lottato a centrocampo, recuperando svariati palloni e gestendone altrettanti molto bene. La sua prestazione è stata impreziosita dal gol, scaturito da un suo splendido inserimento. Vederlo a fianco del capitano Fofana lottare fa ben sperare per il resto della stagione, la mediana di centrocampo sembra a posto.
Dubbi in attacco ci sono, ma il Crotone non era un test agevole, diciamo così. Più che gli esterni, Catania e Grillo, e poi Piazza e Napoletano, sorprende la prestazione di Balde. Il nuovo numero 10 del Messina ha giocato falso nove. È venuto spesso a prendere palla tra le linee, di centrocampo e difesa, del Crotone e ha provato a dare strappi. Non tutti concordano sulla reale efficacia di Balde, basti pensare all’occasione della rete del Messina che ha aperto la gara: Balde poteva premiare l’inserimento di Grillo, ma ha atteso qualche secondo di troppo scaricando poi il pallone a Versienti che ha servito al centro Marino.
Proprio sugli esterni si concentra l’ultimo punto della nostra analisi. Versienti come detto ha servito il primo assist e anche il secondo, chissà l’ultimo quanto voluto e cercato, per la rete del 2-4 di Konate. Entrambe le volte però il centrocampista di Campi Salentina è dovuto rientrare sul destro per crossare, questo a lungo andare può diventare un problema quando si troverà a dover prendere il fondo del campo. Konate invece, schierato largo a destra a centrocampo, sembra non aver funzionato bene, forse fuori ruolo. Tolto il gol segnato di testa, il guineano non ha sempre accompagnato benissimo l’azione offensiva a destra. Quando era chiamato a coprire in difesa poi, come in occasione del primo rigore concesso agli ospiti, ha lasciato a desiderare. Vedremo se mister Auteri vorrà provare contro il Francavilla qualcosa di diverso.