Che ne sarà dell’Acr Messina? Continuano ad aleggiare dubbi sul futuro sportivo e societario del club che fino allo scorso anno ha rappresentato la città dello Stretto nel campionato di serie D. I bilanci, le vertenze, le penalizzazioni, i debiti e in cima tante, troppe promesse non mantenute, alle quali adesso si sono sostituite i silenzi. La proprietà rappresentata da Bruno Martorano, a parte la gestione ordinaria nel campionato concluso, ormai da qualche settimana non ha fatto seguito agli annunci con i fatti. Anzi ha fatto di peggio, meritandosi tra i tifosi un posto nell’ormai lunga “lista nera” nella quale compaiono già i vari Santarelli, Di Mascio, Chierichella, etc. Ed è evidente che ormai la fiducia nei confronti del gruppo reggino è decisamente in picchiata, perfino tra quegli irriducibili che hanno sempre sostenuto la squadra.
Ieri nel corso della trasmissione in onda su Radio Messina International “A tutto campo”, è stata letta una lettera che evidenzia quanto poco di chiaro ci sia intorno all’attuale situazione dell’Acr. Una lettera datata 16 maggio inviata al presidente Bruno Martorano e contenente un’offerta d’acquisto con scadenza a 7 giorni. Nella missiva, firmata dall’avvocato prof. Luigi Passari, si specifica l’entità della cifra che il gruppo subentrante sarebbe stato disposto a sborsare per acquisire la guida dell’Acr: «Viste le notizie diffuse dagli organi di stampa nazionali e locali che evidenziano il perdurante stato di crisi irreversibile derivante da un monte debiti notevole ed in vista delle immediate scadenze (iscrizione campionato ed eventuale ripescaggio) oltre agli investimenti necessari per programmare la prossima stagione sportiva all’altezza del blasone della città di Messina, ci rendiamo disponibili ad acquisire il 100% delle quote societarie al prezzo di euro 100mila. Restano a carico nostro tutti i debiti accumulati dalle precedenti stagioni sportive mentre restano a carico della società gli adempimenti economici (sportivi e non) relativi al periodo di Vostra gestione». Condizioni necessarie ed irrevocabili a supporto dell’offerta sarebbero state: la consegna da parte della società delle liberatorie da parte dei tesserati dell’Acr Messina; il comprovante pagamento dei fornitori e dei dipendenti, collaboratori e tesserati in genere che hanno prestato la loro opera nel periodo di gestione; la consegna dei bilanci certificati e depositati. «Diversamente il mio cliente si rende disponibile ad adempiere a quanto descritto nelle condizioni sopraindicate – scrive ancora Passari -, facendosi carico di saldare anche le spettanze non ancora onorate ma acquisendo il 100% delle quote a costo zero».
A tale mail Martorano non ha mai risposto, pur evidenziando fino a qualche giorno fa che nessuna offerta fosse in realtà pervenuta per acquistare il club. Ecco perché sul futuro prossimo resta un importante punto interrogativo, sul quale pesano anche le penalità che verranno certamente comminate qualora l’Acr dovesse iscriversi al torneo di serie D.
Infine, a proposito di lettere, c’è da registrare anche quella inviata dal “legale del calcio”, Mattia Grassani, noto avvocato attivo nel mondo del pallone e qualche settimana fa contattato per curare, per conto dell’Acr, la questione legata alle penalizzazioni e alle vertenze con i calciatori. Quando riportato di fatto conferma ciò che lo stesso Grassani aveva dichiarato nel corso degli ultimi giorni in merito alla “latitanza” del presidente Bruno Martorano e dei suoi compagni di avventura, nonostante l’accordo raggiunto con lo stesso avvocato il 29 aprile. Il legale chiede che vengano rispettati gli impegni assunti, altrimenti, oltre a rinunciare all’incarico di assistenza della società, procederà al recupero giudiziale dei crediti vantati.