Cronaca

Addio a Totò Schillaci, il ricordo dei compagni del Messina

Di Simone Milioti e Domenico Abbriano
MESSINA – Il calciatore 59enne si è spento stamattina a Palermo sua città di nascita. Salvatore “Totò” Schillaci, dopo il percorso nelle giovanili nell’Amat Palermo, arriva a Messina a 18 anni. Resterà in riva allo Stretto per i successivi sette anni dal 1982 al 1989 e sarà l’esperienza a Messina a lanciarlo alla Juventus e poi in Nazionale dove esplose definitivamente nel Mondiale giocato in casa negli anni ’90. Successivamente giocò con l’Inter, prima di terminare la carriera alla Jubilo Iwata in Giappone.

In giallorosso due campionati vinti e due promozioni, dalla C2 alla C1 nel 1983-1984 e dalla C1 alla Serie B nel 1985-1986. 61 gol in 219 partite con la consapevolezza di aver fatto parte di un gruppo di calciatori e uomini di alto livello quando sulla panchina sedeva il professore Franco Scoglio (1984-1988), quello dei “Bastardi” rimane uno dei gruppi del Messina di cui i tifosi hanno forse il miglior ricordo. Avevano l’usanza di vedersi ogni anno a Ferragosto alle isole Eolie per ricordare il mister, appuntamento che Schillaci quest’anno ha saltato a causa della malattia.

Alcuni dei calciatori del Messina di quegli anni hanno ricordato Totò e hanno sempre messo davanti l’uomo al calciatore, le cui qualità tecniche non erano in discussione. I compagni sono devastati e colpiti dalla sua scomparsa, lui era arrivato ed era il piccolino dello spogliatoio e a Messina tutti questi calciatori hanno passato probabilmente i momenti più belli e intensi della loro carriera.

Il ricordo dei compagni di Totò

Anche l’attuale allenatore del Messina, Giacomo Modica, ha condiviso la prima (1988/1989) delle sue due stagioni in maglia biancoscudata con Totò Schillaci, ma i due si conoscevano già dalle giovanili del Palermo: “Ne ho tanti ricordi con Totò perché siamo partiti da Palermo insieme nella rappresentativa Giovanissimi regionale e poi con gli Allievi. Ci siamo ritrovati a Messina un po’ più adulti e abbiamo fatto un viaggio sportivo importante. L’avevo sentito più di un mese fa ed è chiaro che queste notizie lasciano amarezza e tristezza. Era un uomo speciale nello spogliatoio, divertente, forte sul campo. Una perdita grande e sentite condoglianze alla famiglia. Mi sento disorientato perché rivedo il film dell’infanzia con lui. Era un ragazzo giocherellone, ha vissuto momenti particolari venendo da una famiglia modesta. Un po’ come tutti noi quando partiamo con la speranza di voler raggiungere obiettivi importanti attraverso il calcio. È stato un grande perché ha fatto sognare tante persone e ha rappresentato l’Italia intera. Da ragazzo era dolce e aveva bisogno di affetto e amicizia che andnado fuori, lontano dalla famiglia, ha dovuto per costruirsi la sua vita. Ho un ricordo bello di Totò”.

Stefano Da Mommio ha giocato a Messina dal 1987 al 1990. “Ci sono rimasto molto male appresa la notizia, al di là del campione per il ragazzo che era. Ci siamo visti l’ultima volta due anni fa a Messina, mi aveva accennato di avere qualche problema. La notizia di oggi mi ha sconvolto. Totò era un ragazzo veramente sempre eccezionale, umile e anche quando ci siamo rivisti, mi chiamava Momo abbreviando il mio cognome, ci siamo abbracciati subito. Un ragazzo veramente eccezionale”.

Peppe Catalano ha vestito la maglia giallorossa dal 1984 al 1988, molto colpito dalla notizia ha detto: “Sapevamo che stava male ma è una notizia così brutta, la morte di Totò mi ha colpito profondamente. A prescindere dal valore del giocatore, che non di discute, il valore del ragazzo a cui mi legava un legame fraterno. Non saprei da dove iniziare, è una notizia tremenda, mi sento così male che non ho la forza. Sono frastornato e non mi era mai capitato con nessuno. Ci eravamo sentiti mesi fa e in questi giorni non l’abbiamo potuto chiamare perché non poteva parlare. Se ne va via un pezzo del mio cuore e un pezzo di storia di calcio”.

Nell’immagine in evidenza il Messina del 1985-1986.
In piedi da sinistra: Nieri, Caccia, Napoli, Orati, Cei, Rossi. Accosciati da sinistra: Catalano, Bellopede, Vendittelli, Schillaci, Diodicibus.

Luciano Orati è stato centrocampista peloritano dal 1985 al 1988: “Sono senza parole, è sempre stato una persona grande Totò. Ho passato i migliori anni della mia carriera con lui e c’è un dolore forte dentro. Con lui ci frequentavamo anche fuori con le famiglie, ci saremmo dovuti rivedere a Lipari quest’anno, come ogni anno con quel gruppo per ricordare il mister Franco Scoglio, ma per la malattia non c’è potuto essere. Era la stella in quel Messina, ci ha fatto vincere le partite, non a caso è arrivato in Nazionale e ha fatto quello che ha fatto ad Italia ’90. È stato un onore giocare in campo con lui, ricordi ce ne stanno tanti e li tengo per me. Una perdita enorme, una persona eccezionale, umana che aiutava sempre tutti, disponibile, una grande perdita per tutti e faccio condoglianze a tutti i familiari”.

Alberto Diodicibus è stato un calciatore del Messina dal 1985 al 1988: “Una grande perdita, perdo un amico prima che un compagno di squadra dalle qualità immense. Umiltà, generosità e genuinità e di cui forse qualcuno spesso se ne è approfittato. Ci sentiamo spesso con i compagni e ci raccontava anche della malattia, mi rammarica averlo visto poco ultimamente vista la distanza. Avremmo dovuto vederci a Lipari, ma all’ultimo ci ha scritto che non poteva e ci abbracciava tutti. E ricordava quanto era forte il Messina di quegli anni. Credo che l’amicizia e la fratellanza che ha trovato nella nostra squadra a Messina non l’abbia trovata da altre parti, per noi era il più piccolo del gruppo e l’abbiamo accolto tutti”.

Immagini in questo articolo dall’archivio de La Storia del Grande Messina