Due anni di attacchi, anche durissimi. Due anni di richieste di dimissioni, di esperti e finanziamenti persi lungo il cammino, due anni di gestione di un settore che è rimasto sempre uguale, nonostante una rivoluzione che tutti aspettavano. Nino Mantineo è stato l’assessore indiscutibilmente più contestato in questo biennio a Palazzo Zanca. I suoi servizi sociali sono stati una fotocopia di ciò che c’era in passato, nessuna rottura con i vecchi sistemi e i vecchi assetti, in tanti hanno parlato di fallimento e a più riprese hanno chiesto le sue dimissioni. Dimissioni che sono arrivate come una doccia fredda nel giorno della vigilia di Ferragosto, con una lettera che è più un lunghissimo sfogo in cui Mantineo spiega perché non può continuare a tenere le redini dei servizi sociali e addossa ogni responsabilità a quel Dipartimento con cui ha sempre avuto attriti. Era già successo quando Messina perse ad esempio gli 80 mila euro di fondi regionali da destinare all’abbassamento delle rette degli asili nido comunali, quando assessore e sindaco non persero tempo a scaricare tutte le colpe sugli uffici retti dal dirigente Bruno, colpevoli di non aver provveduto in tempo a espletare tutte le procedure. E’ successo anche in altre occasioni, sempre con le stesse modalità. E in questa ultima lunga lettera Mantineo parla ancora una volta di disorganizzazione del dipartimento, di fondi persi e di mancanza di volontà nel portare avanti un determinato tipo di programmazione.
Adesso, in attesa che il sindaco sciolga ufficialmente le riserve sulla decisione di Mantineo, questa frattura all’interno della giunta Accorinti sta inevitabilmente scatenando non poche reazioni. E se a Palazzo Zanca le bocche sono cucitissime, fuori sono tanti i commenti sulla scelta di Mantineo.
Per la Cisl le dimissioni dell’assessore Mantineo confermano quanto il sindacato ha sostenuto nel recente passato, soprattutto in ordine nella riorganizzazione della struttura amministrativa del Comune di Messina che non risponde alle esigenze della collettività e soprattutto non dà risposte ai bisogni della collettività. Per il sindacato di Tonino Genovese la scelta dell’assessore Mantineo è l’ennesima riprova che non ha mai partecipato alle scelte organizzative operate dalla Giunta Accorinti e dal Direttore Generale.
"Chissà perché dopo le dimissioni dell’esperto dei servizi sociali Rosario Ceraolo – sottolinea Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica – oggi si dimette l’assessore che lega la sua decisione alle impossibilità ed alle disfunzioni del dipartimento. Un settore strategico ed importante che sin dall’insediamento della giunta Accorinti è stato oggetto di tante disfunzioni e disservizi, dalla gestione dei servizi sociali, alla utilizzazione dei fondi PAC alla programmazione del Distretto Socio-Sanitario”. Nel corso degli anni ogni accordo raggiunto con l’assessore su servizi sociali, personale, precari, fondi PAC o cantieri di lavoro, ricorda il sindacato, è stato puntualmente disatteso o addirittura stravolto perché evidentemente le strategie del Comune di Messina vengono decise da “una sorta di cerchio magico” del quale evidentemente non ne fa parte l’Assessore dimissionario.
"Le dimissioni dell’assessore Mantineo, che i rumors già volevano da tempo – aggiunge Emanuele – non possono essere paragonate a quelle dell’assessore Cucinotta o di Todesco e del rifiuto di Conti Nibali. Evidentemente Accorinti, ma più di lui, il Direttore Generale devono interrogarsi su ciò che bisogna fare per far funzionare la macchina amministrativa sapendo che anche la legge sull’anticorruzione, oggi, impone di correggere il tiro".
Solidarietà al “Mantineo uomo” per il coraggio dimostrato arriva dal consigliere Udc Libero Gioveni che, essendo stato anche in più occasioni fra i fautori della richiesta di dimissioni, giudica politicamente questo addio anticipato una possibile futura svolta da dare nel delicatissimo settore dei servizi sociali. “Fino a ieri avevo rievocato i fallimenti e le inadeguatezze politiche rispetto alle risposte da dare alle famiglie più in difficoltà (mancato avvio dei cantieri di servizio, indifferenza nella possibilità di concedere la "social card" governativa agli indigenti, il mancato rilascio delle tessere gratuite ATM agli invalidi ecc.), così come risulta parecchio lungo l'elenco delle inefficienze amministrative o le omissioni che tra l'altro, così come ha evidenziato lo stesso assessore nella sua lettera, hanno rappresentato le principali cause delle sue dimissioni. Certo è che il dato politico delle dimissioni di Mantineo lascerà senz'altro degli strascichi a largo raggio, proprio per le dichiarazioni d'accusa pesanti contro la macchina amministrativa che l'assessore ha rilasciato senza veti alcuni” scrive Gioveni che adesso ritiene opportuno e urgente audire in Commissione servizi sociali il sindaco Accorinti e lo stesso Direttore Generale Le Donne per capire come stanno le cose. “Auspico che a breve scadenza il primo cittadino nomini immediatamente un valido e competente sostituto che riesca ad imprimere la necessaria svolta in un settore fragile della macchina comunale in cui prioritariamente è necessario garantire i servizi alla persona”.
Francesca Stornante