Il Comitato pro Aeroporto dello Stretto tira le somme della manifestazione di sabato scorso a Reggio Calabria, per superare l’emergenza territoriale.
Tanti gli studenti. “E sono proprio loro – viene evidenziato – quelli maggiormente coinvolti considerato che si parla del loro futuro”.
Il Comitato non si aspettava di contare tantissime presenze, in quella che è una tappa di un lungo percorso iniziato da tre anni e che sta riscuotendo apprezzabili risultati.
“I cittadini e i rappresentanti delle categorie che erano presenti – scrivono gli organizzatori in una nota – ci danno la misura di quale sia la percentuale di popolazione capace di cambiare le cose anche nell’interesse di tutti gli altri.
Oggi pertanto che si è avviato un percorso civico con l’obiettivo di ridare le sedi istituzionali ai cittadini, non serve avere migliaia di persone in piazza (come in un paio di nostre precedenti manifestazioni) se il giorno dopo le stesse persone riaffidano il loro futuro a coloro che lo hanno già compromesso.
Il cambiamento quindi deve necessariamente passare da una sana minoranza in grado di denunciare ed invertire le cattive pratiche dentro e fuori le sedi istituzionali”.
Il Comitato ha ottenuto un incontro in prefettura con il vicario, la dottoressa Colosimo, la quale nella giornata di oggi solleciterà il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti sulla risposta che attende lo stesso Comitato in merito alla data dell’incontro accordato, affinché si possano apportare ai documenti di indirizzo amministrativo, le “integrazioni e le modifiche idonee a superare le inefficienze e le inadempienze della società di gestione aeroportuale, oltre che quelle degli altri organi istituzionali competenti”.
Intanto è già ripreso il percorso, insieme “a tutti coloro che ne condividono il pensiero, per creare una compagine civica in grado di assicurare la partecipazione diretta dei cittadini ai procedimenti amministrativi, togliendo la gestione delle risorse pubbliche dalle mani di coloro che fino ad oggi hanno perseguito le logiche di partito invece che gli interessi dell’intera collettività”.