REGGIO CALABRIA – Alle 12 (prima rilevazione) su scala-Paese ha votato il 19,21% del corpo elettorale.
Un dato che, a livello nazionale almeno, è del tutto in linea col precedente (19,43%) e, fermo restando che il condizionale è d’obbligo…, parrebbe scongiurare quella terrificante emorragia di votanti che più volte, da più parti politiche, era stata paventata durante questa breve, intensa campagna elettorale.
In Calabria lo scostamento è più rilevante: a mezzogiorno aveva già votato in àmbito regionale meno del 13% del corpo elettorale (12,84%) contro un immediato precedente del 15,11 per cento che andrebbe a cristallizzare un calo di circa due punti e mezzo percentuali d’affluenza.
Ancora, in ogni caso, è molto presto per dirlo in chiave definitiva.
Con un eloquente 11,49% solamente di votanti recatisi alle urne entro le prime 5 ore disponibili – è bene ricordare che si vota in giornata unica, fino alle 23: le prossime rilevazioni d’affluenza avranno luogo alle 19 e poi, in via definitiva, a urne chiuse – è proprio il territorio metropolitano reggino a “tirare verso il basso” il dato regionale, che ha trovato il suo picco d’afflusso alle urne entro le ore 12 nel Catanzarese, con un buon 13,88 per cento (ma era comunque diverso, lo 16,02%, anche il punto di partenza rispetto al quale operare le eventuali comparazioni).
Nel Reggino, i votanti erano il 13,30% degli aventi diritto nell’occasione immediatamente precedente.
In ambito metropolitano, tanti i paesi in cui le percentuali d’accesso ai seggi elettorali nelle prime ore a disposizione degli elettori sono risultate minimali. A Canolo, ha votato entro mezzogiorno solo il 3,32% degli aventi diritto; a San Luca, il 4,98%; a Platì – angolo della Locride il cui Comune, è bene ricordarlo, nel 2018 ha conquistato il poco invidiabile record del quarto scioglimento per infiltrazioni mafiose in 15 anni –, il 5,21%; a Scido (unico centro del ‘quartetto’ che non sta nell’area jonica reggina ma nella Piana di Gioia Tauro), il 5,62 per cento.
Quanto ai luoghi “più virtuosi” si distinguono tre diverse zone locridee: 15,93% di votanti per Pazzano – minuscola cittadina di cui è nativo il segretario nazionale della Cisl Luigi Sbarra –, 15,56% a Sant’Ilario dello Jonio, 15,45% d’affluenza nella piccola San Giovanni di Gerace.
A Reggio Calabria città, poi, entro le 12 ha votato il 12,56% del corpo elettorale cittadino (ceduto quindi oltre il 2% d’arrivo ai seggi elettorali rispetto al precedente immediato che aveva visto alle urne nella medesima fascia oraria il 14,34 per cento).
Confronto-flash con gli altri capoluoghi di provincia calabresi? Stessa ora, aveva raggiunte le urne il 16,33% degli aventi diritto a Cosenza, il 15,49% a Catanzaro, il 14,90% a Crotone, il 14,19% a Vibo Valentia. Reggio – che della Calabria è la città più popolosa – s’intesta quindi il peggior dato per affluenza a mezzogiorno di tutt’e cinque i capoluoghi di provincia.
E la sessione mattutina di voto è stata anche l’occasione giusta per ‘cogliere’ dirigenti di partito o candidati al seggio elettorale, anche se per ovvi motivi logistici è molto difficile raccogliere le immagini di “tutti”.
Tra gli altri vediamo, nelle immagini, il presidente della Regione Roberto Occhiuto (che ha votato a Cosenza) e il segretario regionale del Pd e capolista al Senato per il suo partito Nicola Irto, il segretario metropolitano della Lega Franco Recupero e il candidato del Movimento Cinquestelle all’uninominale di Reggio Calabria città per la Camera dei deputati Fabio Foti; il “numero 2” nazionale di demA Michele Conia, candidato per Unione popolare al plurinominale per la Camera in Calabria, nel collegio Lazio1 e, sempre per Montecitorio, all’uninominale nel collegio Piana di Gioia Tauro-Vibo Valentia e l’assessore comunale di Reggio Calabria Mimmo Battaglia, a sua volta candidato all’uninominale per Montecitorio nel collegio di Reggio città.