“Una delibera votata in un clima mai visto, il Consiglio comunale dovrebbe ritirarla in autotutela, una liquidazione politica, spacciata per economica”. Il segretario della Uil Trasporti, Michele Barresi, lancia l’affondo contro l’Amministrazione De Luca e contro il civico consesso, “reo” di aver votato, lo scorso 23 novembre, la liquidazione dell’Atm, senza basi fondate.
“La delibera 72/c è stata votata senza aver visto l’ultimo bilancio, quello del 2017 – ha detto in conferenza stampa -, eppure dopo il voto il presidente del Collegio dei revisori dice che i bilanci sono allineati, infatti nel bilancio consolidato del Comune, deliberato il 17 dicembre, c’è l’allineamento di tutte le società partecipate. Nella delibera 72/c il passivo è di 29 milioni, cioè quelli inseriti nel vecchio piano di riequilibrio. Lo statuto prevede che il Consiglio stabilisca i tempi della liquidazione, invece non ci sono. Il sindaco dovrebbe nominare tre commissari liquidatori ma non l’ha ancora fatto”.
Oltretutto – sottolinea Barresi – “la delibera nasce con un falso ideologico. De Luca ha detto che, per motivi di regolarità del Durc (il documento di regolarità unica contributiva, ndr), non si potevano più pagare gli stipendi. I consiglieri ne hanno preso atto e non si sono assunti questa responsabilità. Solo i consiglieri Felice Calabrò e Antonella Russo hanno chiesto la trasformazione della società, al posto di una ex novo, visto che i revisori avevano detto che i bilanci erano allineati al 31 dicembre 2017. In due ore di Consiglio è stata votata una delibera per la quale, in passato, ci sarebbero voluti mesi. Sia il dirigente Pizzino sia l’Inps scrivono che, se c’è un piano di rottamazione del debito, quello di Atm risale al 16 maggio, non deve essere acquisito il Durc. La delibera è stata votata con una presa in giro. Senza considerare, poi, il servizio di trasporto pubblico. Qualche autista dice che dovrebbe essere un pilota di Formula Uno per fare cento fermate in cento minuti, in tutta la Sicilia ancora ci ridono dietro. Per questo si tratta di incompetenza, la liquidazione è peggio, il Consiglio comunale deve valutare se è regolare”.
(Marco Ipsale)