Lo andava ripetendo da mesi: è urgente mettere in sicurezza il versante di Calatabiano per poter ripristinare la vecchia tubazione; quella flessibile è a rischio incendio. Ora che l’incendio si è verificato, i tubi sono distrutti e si è resa necessaria una nuova interruzione idrica, il presidente dell’Amam, Leonardo Termini, è più arrabbiato che mai.
“A ottobre – ricorda – l’assessore Croce ha detto che c’era pronto oltre 1 milione di euro ma a tutt’oggi non c’è neanche un centesimo, come ci è stato confermato di recente tramite una comunicazione del dipartimento. Davanti alla Prefettura e alla Protezione Civile nazionale, la Regione aveva preso l’impegno di risolvere il problema in tre mesi. L’Amam ha fatto tutto, loro no. L’assessore Croce si assuma le sue responsabilità in modo netto, visto che le sue dichiarazioni di mesi fa sono rimaste solo parole”.
Termini risponde anche alle altre “giustificazioni” di Croce. “Ci vuole del tempo per fare il progetto? Noi abbiamo fatto progetti in quattro giorni mentre il loro ha ancora bisogno di un responsabile della sicurezza. La Protezione Civile mi ha detto che ci vogliono altri tre mesi e che bisogna reperire i fondi. E’ un’inadempienza precisa nei confronti dei cittadini messinesi. Ho parlato personalmente con l’assessore Croce e ha sempre temporeggiato. Ora ho informato il dirigente della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio e lui sta informando Palazzo Chigi”.
A muso duro anche sulla sorveglianza dei tubi a Calatabiano: “Lo abbiamo sempre fatto, se non c’erano i nostri uomini non so che dimensioni avrebbe avuto l’incendio. Venga a vedere la situazione e si preoccupi dei suoi concittadini, non di chi guardava i tubi”.
(Marco Ipsale)