Cronaca

Aggressione al pronto soccorso del Policlinico: infermiere colpito a calci e pugni in faccia

MESSINA – Un infermiere è stato aggredito al pronto soccorso del policlinico “Gaetanbo Martino” di Messina nella notte tra il 5 e il 6 agosto. Si tratta dell’ennesima aggressione al personale sanitario dopo quanto accaduto nelle settimane scorse anche al Papardo e al Piemonte. L’infermiere, secondo il racconto dell’ospedale, è stato preso di mira da un gruppo di familiari di una paziente in sala visite, già visitata e stabilizzata dai medici.

La ricostruzione

L’infermiere era stato verbalmente attaccato già in precedenza, quando i familiari hanno preteso più volte le dimissioni della paziente. Una richiesta che il personale medico ha respinto a causa della “situazione di fragilità” della donna, chiedendo una documentazione specifica per le eventuali dimissioni dopo il “no” alla proposta di ricovero suggerita dai medici. Proprio quando l’infermiere è tornato dalla famiglia, per restituire un documento, è stato aggredito con calci e pugni al volto.

È stato poi assistito e medicato: la prognosi è di 25 giorni. Ed è rimasto ferito a una mano anche uno degli operatori del servizio di vigilanza, accorso per aiutare l’infermiere. I carabinieri hanno acquisito le immagini di videosorveglianza posizionate in più aree del pronto soccorso e indagheranno sulla vicenda.

Il direttore Santonocito: “Aggressione vile”

Una storia che il direttore generale Giorgio Giulio Santonocito ha commentato così: “Il tema delle aggressioni al personale sanitario continua purtroppo a essere attuale. A nome dell’azienda desidero esprimere la mia vicinanza e solidarietà al collega, vittima di questa vile aggressione. Continueremo a fare la nostra parte per porre in essere tutti gli accorgimenti necessari per scongiurare il ripetersi di eventi simili, in questo senso vanno le telecamere e, soprattutto, i pulsanti anti aggressioni che, in altre realtà che ho gestito, si sono rivelati risolutivi. Ho presentato all’autorità giudiziaria un esposto-denuncia per punire con la massima fermezza chi si è macchiato del più vile dei reati: quello di interruzione della attività dei sanitari che, anche durante l’aggressione, hanno continuato a prestare soccorso agli altri pazienti presenti nella struttura, oltre che di aggressione e danneggiamento”.