Beni per due milioni di euro sono stati sequestrati a Filippo Barresi, 57 anni, esponente della famiglia mafiosa barcellonese. Sotto chiave anche quote societarie riconducibili all’indagato. I particolari dell’operazione sono stati illustrati durante una conferenza stampa nei locali della Dia, alla presenza del procuratore capo Guido Lo Forte.
“Insieme a Giovanni Rao, Giuseppe Isgrò e Salvatore Ofria, Filippo Barresi sta al vertice della famiglia mafiosa di Barcellona”. Basta questo a capire l’importanza che riveste Barresi nel nuovo scacchiere mafioso. Lo ha detto il procuratore capo Guido Lo Forte e a confermare la posizione verticistica di Barresi ci sono le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Bisognano, Gullo, Truscello e Castro che lo ritengono secondo solo a Giovanni Rao. “Barresi è accusato in prima persona di essere stato l’esecutore materiale di alcuni omicidi avvenuti nei primi anni ’90 durante la guerra di mafia a Barcellona” ha proseguito Lo Forte.
In questo contesto matura il 24 giugno dello scorso l’operazione Gotha e Pozzo 2 che sgretolò e impoverì i clan mafiosi di Barcellona. I Carabinieri del Ros e gli uomini della DIA misero a segno un colpo importante nella lotta a Cosa Nostra annientando la “famiglia” più potente della provincia di Messina. Le operazioni “Gotha” e “Pozzo 2” portarono all’arresto di 24 persone ritenute affiliate a Cosa Nostra barcellonese ed al sequestro di beni per un valore di circa 150 milioni di euro. Un importo stratosferico mai nemmeno sfiorato nel messinese.
In questo anno e mezzo Filippo Barresi destinatario di un provvedimento cautelare in carcere si è sottratto all’arresto e continua ad essere latitante, ma un altro duro colpo è stato assestato al patrimonio finanziario a lui riconducibile.
Il sequestro ha riguardato: l’impresa vivaistica della moglie, Nunziata Lo Monaco, a Barcellona; una quota di diritto di azione di 2.500 euro, pari al 25 % del capitale sociale di Maria Barresi della Saloon Sas di Vera Cucé & Co.; otto terreni agricoli tra Barcellona e Castroreale; due fabbricati intestati a Nunziata Lo Monaco; due ciclomotori; tre automobili; un autocarro; conti correnti e altre forme d’investimento finanziario.