Piazzetta Crisafulli dimora stabile per senza tetto: tra “accampamenti alberati” e pic-nic all’aria aperta

Ci fermiamo per caso ad osservare il monumento che raffigura Papa Giovanni Paolo II, nella Piazzetta Crisafulli. Passano appena un paio di secondi e sullo sfondo intravediamo “qualcosa” che fino all’ultimo speriamo possa rivelarsi un’allucinazione. Nient’affatto, i nostri occhi non mentono: un uomo barcollante, semi ubriaco (h 11 del mattino), che fortunatamente vediamo solo di spalle, sta urinando in corrispondenza del muretto che delimita le aiuole dietro una delle due panchine collocate nella piazza. Una scena di cui purtroppo non siamo gli unici spettatori: vicino a noi “sfilano” turisti di ogni nazionalità, francesi, spagnoli, olandesi, qualcuno si mostra indifferente, qualcun altro ha un’espressione visibilmente disgustata, qualcun altro ancora accenna un amaro sorriso. L’istinto è quasi quello “scusarci” a nome della città ma non è questo il ruolo che ci compete. Ma alla luce di quanto osservato unica cosa da fare c’è, almeno da parte nostra, quella cioè di documentare cosa sia diventata negli ultimi mesi la centralissima piazzetta cittadina.

Le due grandi aiuole “ornate” da piante di oleandro i cui rami, a causa dei mancati interventi di potatura e scerbatura hanno raggiunto dimensioni non indifferenti, sono state trasformate in veri e propri dormitori (ma anche toilette) a cielo aperto: le folte ramificazioni, infatti, “proteggono” lo spazio interno che, come ben mostrano le foto, nasconde giacigli di fortuna e tutto intorno ogni genere di rifiuto e immondizia. Aprendo un varco tra una pianta e l’altra, si scopre un vero e proprio insediamento, fortunatamente invisibile ai più, messo in piedi dagli “inquilini” che occupano anche l’area di passaggio antistante le aiuole, alle spalle della statua di Papa Giovanni Paolo II, adagiando dovunque bottiglie di birra, bottiglioni di vino, cartoni di piazza e resti di cibo.

Puntando l’obiettivo su alcuni particolari “della zona notte”, quella cioè “nascosta” dalle piante, è possibile inoltre notare arnesi, per la precisione cacciaviti, che considerando la non perfetta lucidità degli “habitueè” della piazza, non possono certo far stare tranquilli. Una condizione al limite della vivibilità non soltanto per i senza tetto che hanno attrezzato il loro pubblico rifugio, ma anche per i tanti cittadini e commercianti della zona che lamentano situazioni tutt’altro che piacevoli. Spesso capita infatti di assistere a scene poco edificanti, (quella descritta in incipit è una delle tante), per non parlare delle urla che irrompono nel silenzio della notte, come confermato anche da alcuni residenti, e che non passano inosservate neanche di giorno, magari quando l’alcol, ben oltre i limiti consentiti, surriscalda gli animi.

Il “caso” di Piazza Crisafulli non è certo l’unico in città, basti pensare a Piazza della Repubblica, nei pressi della Stazione ferroviaria, ma in tale circostanza, considerato il passaggio praticamente “obbligato” dei turisti che si recano ai Santuari di Montalto o Cristo Re, e il continuo via vai di studenti, data la vicinanza agli istituti superiori “La Farina”, “Seguenza” e alla media “Verona Trento”, urgono sicuramente dei provvedimenti. Partendo innanzitutto dalla pulizia dell’intero spiazzale, dove anche le condizioni igienico sanitarie lasciano a desiderare, e proseguendo con la scerbatura e la potatura delle grandi piante che favoriscono la creazione di vere e proprie “capanne alberate”. Già questo potrebbe bastare a migliorare la condizione, attualmente pietosa, di Piazza Crisafulli, che certo deve rimanere a tutti pienamente accessibile, ma sempre nei limiti della decenza e del rispetto reciproco. (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO DINO STURIALE)