Il 17 e 18 ottobre, presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, si svolgeranno due giornate di studio. Titolo dell’incontro è “Parole, suoni, gesti, immagini della canzone narrativa italiana”.
Ci si concentrerà su forme diverse, più o meno antiche, moderne, colte o popolari, di conoscenza, narrazione e spettacolo. L’obiettivo è restituire al pubblico, specie a quello di studenti e dottorandi, una panoramica del variegato fenomeno della canzone narrativa italiana. Si farà quindi attenzione allo strumentario linguistico, discorsuale, letterario, immaginario, poetico-musicale, pittorico e teatrale.
Si tratta di giornate di studio pensate e organizzate da Mauro Geraci, antropologo culturale da decenni concentrato sul fenomeno dei poeti-cantastorie siciliani. Dai suoi studi sulle prospettive comunicative, spettacolari e conoscitive è nato Le ragioni dei cantastorie. Poesia e realtà nella cultura popolare di Sud pubblicato nel 1996.
Il fenomeno della canzone narrativa, dai repertori miniati, liturgici e agiografici del Medioevo, giunge a quelli folklorici dei dijasillari o dei cuntasanti; fino alla pittura epico-cavalleresca di Nerina Chiarenza e alle cronache su cui è in gran parte incentrato il repertorio di storie e ballate di importanti cantastorie siciliani come Giuseppe Ricotta e Franco Trincale.
Sull’attività di quest’ultimo, vero e proprio maestro e innovatore dello spettacolo dei cantastorie, sarà proiettato il recentissimo e originale film documentario I cunta di Franco. Storia del cantastorie Trincale e della sua chitarra (2019) del regista Rocco Ministeri. A tale itinerario storico-comparativo contribuiranno relazioni di carattere antropologico quali quelle di Mauro Geraci, Sergio Todesco e Gianfranco Spitilli; filologico quale quella di Carlo Donà; e ancora etnomusicologico quali quelle di Mario Sarica e Domenico Di Virgilio; infine sociologico quale quella di Francesco Pira che parlerà del rapporto tra cantastorie, mass media e storytelling.
Alle due giornate s’aggiunge infine una visita guidata al Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani del Villaggio Gesso (Messina). Museo che custodisce una preziosa collezione di dischi, libretti e fogli volanti, nonché strumenti di liuteria catanese particolarmente in uso presso i poeti-cantastorie di Sicilia.